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«L’argento agli Europei è un sogno»

di Fabio Fresu
«L’argento agli Europei è un sogno»

Volley. Il tecnico maddalenino Roberto Di Maio fa parte dello staff della Slovenia, giunta seconda alle spalle della Serbia

09 ottobre 2019
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SASSARI. C’è anche un pezzetto di Sardegna nelle file della Slovenia, medaglia d’argento ai campionati europei maschili di pallavolo, andati da poco in archivio a Parigi. Si tratta di Roberto Di Maio, maddalenino, che da anni ha fatto del volley la sua professione, diventando scoutman, l’addetto ai rilevamenti statistici, sempre più importanti in uno sport alla continua ricerca della perfezione. E che con questa mansione ha affiancato il tecnico Alberto Giuliani alla guida del team dell’Europa centrale.

Fra l’altro assieme al preparatore atletico Francesco “Keky” Cadeddu, di origini sarde, e marito del libero sassarese Jole Ruzzini) con cui costituiscono un team affiatato. «Adesso mi viene da dire che siamo andati bene – è il primo commento di Di Maio – anche se in realtà se mi avessero detto a maggio scorso, quando abbiamo iniziato a lavorare a Lubiana, che saremmo arrivati secondi in una manifestazione continentale, mi sarei messo a ridere. Cosa che ho fra l’altro ho fatto quando ho visto il premio previsto per il podio sul contratto, davvero simbolico, segno evidente che non ci credeva nessuno. Pensavamo di aver fatto il nostro dovere, in maniera importante, quando nella Challenge Europe abbiamo conquistato l’ambita qualificazione alla Volleybal Nations League 2020 battendo Cuba, che poi ha vinto i Giochi Panamericani. Invece gli europei sono stati una grandissima esperienza, e la bellissima scoperta è stata quella del loro pubblico, che a Lubiana, dove abbiamo giocato tuta la prima parte del torneo, ci ha dato un enorme entusiasmo, ed è stato spesso la nostra arma in più».

Qual è stato invece il momento peggiore? «Il passo falso contro la Mecedonia. Ha scosso tutto l’ambiente, perché a quel punto abbiamo capito che era stupido stare lì solo a sopravvivere essendo già qualificati agli ottavi di finale. Abbiamo cambiato marcia, e la vittoria sulla Russia nei quarti è stata ancora più bella e sentita di quella con la Polonia in semifinale. Poi in finale onore al merito alla Serbia, che ha dimostrato di essere forte, ma noi la gara l’avevamo preparata con la Francia».

Cosa ricorderà in particolare di questa esperienza? «Tante grandi emozioni. Ora la speranza è quella di affrontare un’altra finale e vincerla». Si parla giù di rinnovo del contratto… «Ne sono felice. Ormai abbiamo costituito uno staff affiatato, ed affrontare queste esperienze con persone con cui hai grande sintonia è ancora più piacevole».

Ora il suo futuro immediato è a Lagonegro, sempre come scout man, nel campionato si serie A2 maschile. «Un ruolo che ho accettato per poter lavorare ad alti livelli – sottolinea Roberto Di Maio – anche se io sono e mi sento un allenatore, e spero di tornare a farlo al più presto».

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