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Cagliari, sognando l’Europa ma senza lo stadio

di Roberto Muretto
Cagliari, sognando l’Europa ma senza lo stadio

La Sardegna Arena è fuori dai parametri Uefa. Il capitano Ceppitelli: «Teniamo i piedi per terra, la strada è lunghissima»

23 ottobre 2019
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CAGLIARI. L’onda di entusiasmo è giusto cavalcarla, ma se Maran e gli stessi giocatori invitano alla prudenza, non lo fanno per gettare acqua sul fuoco. Lo fanno perchè sanno che dopo appena otto giornate sognare è bello, ma senza mai perdere di vista la realtà. La certezza è che se il campionato fosse finito ieri, i rossoblù avrebbero un posto in Europa League ma nonpotrebbero giocare a Cagliari le gare interne. La “Sardegna Arena” non è omologata per le manifestazioni internazionali e l’Uefa, da questo punto di vista, è rigida e non concede deroghe. Un intoppo non da poco perchè i tifosi dovrebbero viaggiare verso Torino (stadio Olimpico) per seguire i propri beniamini. Ma sono discorsi che la società sarda si augura di dover affrontare il prossimo giugno.

Chi ha le idee chiare e il capitano Luca Ceppitelli (nella foto con Faragò). «I complimenti fanno piacere ed è giusto che i tifosi sognino - le sue considerazioni a Radio Anch’io -, ma noi dobbiamo restare concentrati, mantenere i piedi ben piantati a terra, senza perdere di vista i nostri obiettivi». Parole sagge di un giocatore maturo, punto fermo della difesa e punto di riferimento nello spogliatoio. «Essere in alto in classifica è bellissimo, ma sappiamo che il campionato è lungo e pieno di insidie. Sarebbe un grave errore sottovalutare questo. Volevamo migliorarci - ha aggiunto il centrale - la strada che abbiamo intrapreso è giusta, vedremo alla fine dove ci porterà».

Cagliari è ormai diventata la sua seconda casa. «Ho appena rinnovato il mio contratto sino al 2021. Questa è la sesta stagione in rossoblù e devo dire che a in Sardegna sono davvero molto felice». Quella rossoblù è una squadra organizzata, in crescita. «I risultati sono frutto anche di quanto fatto la scorsa stagione - aggiunge Ceppitelli -. Dopo un anno di lavoro col mister, siamo ripartiti da una nostra identità, da una base solida a cui sono stati aggiunti degli ottimi acquisti che ci hanno permesso di fare quel salto di qualità che ci serviva. Una qualità che si vede ogni giorno anche in allenamento. In noi è maturata la consapevolezza di potercela giocare con tutti gli avversari».

Un salto di qualità dovuto anche alla solidità difensiva. «La difesa è affiatata - conferma il difensore - subiamo pochi gol e speriamo che questo trend continui. Il merito però non è solo di noi difensori, ma di tutta l’organizzazione di squadra, che dà stabilità». “Ceppi” si è espresso così sulla Var: «Dalla sua introduzione ci sono stati meno errori di valutazione e anche il calciatore in campo si sente ora più sicuro. La Var è un ottimo strumento che va migliorato».

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