La Nuova Sardegna

Sport

Tutto Cagliari
CALCIO

Gli 80 anni del numero 1 dei portieri: auguri Ricky Albertosi

Enrico Gaviano
Ricky Albertosi è nato a Pontremoli (Massa Carrara) il 2 novembre 1939
Ricky Albertosi è nato a Pontremoli (Massa Carrara) il 2 novembre 1939

Campione d'Italia con il Cagliari e il Milan e vice campione mondiale con la maglia azzurra. Un mito indimenticabile per i tifosi rossoblù

02 novembre 2019
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Ci sono delle immagini che rimangono indelebili nella mente dei tifosi di calcio. Per chi ha amato Ricky Albertosi, i fotogrammi sono legati nel bene ai suoi voli sui tiri sotto la traversa, quei balzi spettacolari in cui si girava quasi su se stesso per accarezzare la sfera e ricacciarla alta e fuori dalla porta, in negativo a quella faccia sbigottita quando prendeva un gol inatteso.

Tipo l'autogol di Niccolai nella sfida del marzo 1970 in casa della Juve, o la rete del 3-3 di Muller nella semifinale mondiale di Messico 70' contro la Germania. Lì sul palo c'era Rivera, ma il "Golden boy" non mosse un muscolo facendosi passare il pallone nello stretto pertugio fra il suo corpo e il legno. "Gli dissi _ racconterà anni dopo Albertosi _, adesso vai dall'altra parte e rimedia". E l'Abatino del calcio italiano andò di là e segnò davvero, consegnando alla storia la vittoria più esaltante della nazionale azzurra.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sport:1.37824231:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.37824231:1653499967/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Albertosi oggi compie 80 anni e gli arrivano gli auguri di tutta l'Italia sportiva. Non gioca in A da 40 campionati, ma resta sempre uno dei migliori numeri uno al mondo. E in Italia è nel gotha insieme a Zoff e Buffon. Il suo ricordo è rimasto fortissimo, in particolare a Cagliari, dove ha giocato dal 1968 al 1974, conquistando in Sardegna anche lo scudetto.

Che fosse un predestinato lo si era capito subito, quando esordì a 19 anni nel gennaio 1959 in serie A in un Roma-Fiorentina, campo neutro a Livorno, mantenendo la porta gigliata immacolata (finì 0-0). Era stato chiamato a sotituire Sarti, bloccato da una improvvisa indisposizione e lui rispose alla grande. Quella porta divenne presto sua vista la partenza di Sarti all'Inter mondiale di Moratti. Dieci campionati consecutivi con la Fiorentina, e la maglia azzurra conquistata. Nel 1968 la svolta. Finisce al Cagliari insieme a Mario Brugnera, perché la Fiorentina vuole a tutti i costi Francesco Rizzo. In rossoblù sostituisce Adriano Reginato, che nelle precedenti stagioni aveva fatto grandi cose. Ma Albertosi era... Albertosi.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sport:1.37824230:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.37824230:1653499967/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Ricky, come lo chiamano tutti, diventa l'idolo dei tifosi, secondo solo all'inarrivabile Gigi Riva. Indossa maglioni rosso acceso o blu notte, spezzando un po' la moda del portiere in nero.  Il capolavoro nella stagione dello scudetto nella stagione successiva. Arriva il triangolino tricolore, grazie ai gol di Riva, a una squadra tosta, ai vari Nenè, Domenghini, Gori, Cera. Ma anche a lui. Subisce appena 11 reti (fra cui due autogol, uno di Niccolai e uno di Domenghini). La difesa blindata è uno dei segreti del successo. Para tutto e più di tutto e così diventa uno dei protagonisti assoluti di quella stagione indimenticabile.

Vive gli anni d'oro rossoblù sino al campionato 1973-74. Poi tutto finisce. E va al Milan, dove cambia look. Si fa crescere i baffi, e vince un'altro scudetto in rossonero. Nel Milan gioca sino al 1980. poi due stagioni all'Elpidiense prima di appendere le scarpette al chiodo a 45 anni. Una carriera fantastica. Grande Ricky, auguri!!

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative