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Dinamo all’assalto della Grissin Bon

di Andrea Sini
Dinamo all’assalto della Grissin Bon

Basket, alle 20.30 al PalaSerradimigni l’anticipo della serie A. Pozzecco: «Conosciamo il loro valore, ma noi siamo super»

16 novembre 2019
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SASSARI. La ricerca del ritmo giusto, il riconoscimento dei meriti dei propri giocatori, la carica di chi sa che il proprio lavoro sta producendo buoni frutti. La Dinamo scende in campo stasera alle 20,30 nell’anticipo della nona giornata del campionato di serie A e Gianmarco Pozzecco dà carta bianca ai suoi ragazzi.

Al PalaSerradimigni arriva la Grissin Bon Reggio Emilia per una sfida che nell’ultimo lustro ha regalato sempre grande spettacolo. Non è più il confronto scudetto di qualche anno fa, d’accordo, e i biancorossi hanno appena dato il via a un nuovo progetto guidato da coach Maurizio Buscaglia. Ma si tratta di un match tutt’altro che semplice: «Sono una società solida – ha detto ieri Pozzecco – e questo fa sì che, al di là della annate storte che possono sempre capitare, poi sono sempre una squadra temibile. Hanno giocatori di alto livello e hanno Peppe Poeta: io stravedo per lui, conosce la pallacanestro ed è un grandissimo giocatore in grado di costruire l’atmosfera giusta nello spogliatoio».

In realtà Reggio Emilia, che è reduce dal -20 incassato al PalaBigi contro la capolista Virtus Bologna ma ha vinto 4 gare su 7, ha anche tanti altri elementi in grado di impensierire i sassaresi: da Johnson Odom, ex col dente sempre avvelenatissimo, a Simone Fontecchio, sino a quel David Vojvoda affrontato (e patito) tante volte nelle sfide di coppa. Insieme all’esperto play Mekel, all’ala Upshaw e al centro Owens (72% da 2) ci sono almeno sei giocatori da doppia cifra fissa.

Pozzecco riconosce il valore degli avversari ma preferisce naturalmente concentrarsi sul livello della sua squadra. «Ho rivisto la partita di mercoledì contro Strasburgo e sono contentissimo. A tratti giochiamo una pallacanestro che raramente si vede in Europa. A tratti i ragazzi dominano, poi le cose possono cambiare, ma noi quando giochiamo a pallacanestro siamo belli da vedere e questo va riconosciuto ai ragazzi. Non faccio il pompiere, faccio l’allenatore e dico le cose che penso: dobbiamo dare il giusto riconoscimento alle buone cose che la squadra sta facendo. Non vedo squadre che giochino clamorosamente meglio di noi. Abbiamo grande rispetto di quanto stanno facendo Messina e Djordjevic a Milano e Bologna, rispettiamo la Reyer e tutte le altre, compresa Brindisi. Ma io non cambierei un solo giocatore della mia squadra con qualche altro.Stiamo giocando una pallacanestro di altissimo livello, non vedo perché dovrei dire il contrario. I risultati sono una conseguenza di quello che i ragazzi desiderano».

«In questa partita la nostra transizione difensiva avrà un grande peso – aggiunge il coach triestino, che è tornato anche sul “caso” McLean. «L’altro giorno è stato scritto che Jamel era ai saluti. Ebbene sì, in questi giorni ogni volta che è arrivato all’allenamento ci ha salutato, e lo stesso ha fatto alla fine. Mi aspetto di più da lui? Ci sono state 4 azioni di fila nella gara di mercoledì in cui lui è stato dominante anche senza fare canestro. L’unica vera difficoltà che sta vivendo è che viene paragonato a Bilan. Lui deve togliersi questo pensiero, lui è un giocatore diverso e dobbiamo sfruttarlo in modo diverso. Senza McLean non avremmo mai vinto la supercoppa».



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