Una fantastica Dinamo fa il colpo in Israele
di Andrea Sini
Grande recupero dei sassaresi, che risalgono dal -15 e restano in vetta
20 novembre 2019
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La grande bellezza, la grande concretezza, le grandi “palle”. Giocare sino all’ultimo, non smettere mai di crederci. Siamo solo a metà novembre, ma la Dinamo somiglia già a Gianmarco Pozzecco: i biancoblù vestiti di biancoverde da Champions League fanno il colpo in Israele sul campo dell’Unet Hapoel Holon, 92-94: per il Banco è il quinto successo in sei gare, che permette a Jack Devecchi e compagni di conservare la vetta del gruppo A, insieme ad Ankara, facendo un grosso passo verso la qualificazione.
All’inferno e ritorno. Alla Toto Arena, campo sul quale la Dinamo ha vinto 3 gare su 3, si è vista una gara bellissima, nella quale i sassaresi si sono trovati sotto anche di 15 punti, 59-44, al 24’. Il break degli israeliani, costruito sulle triple di Pnini e Foster e sulle fiammate di Richardson (break di 18-3 a cavallo del riposo), è stato bloccato e rispedito al mittente da un Banco favoloso, che ha trovato la chiave della vittoria con un quintetto insolito, con il solito straordinario Pierre, uno Spissu da favola accanto a un Jerrells in versione killer, e a un McLean non perfetto ma cattivo e determinato come nelle giornate migliori.
La partita. Il primo quarto è tutto un corri e tira, con le difese non esattamente ermetiche. Vitali regala il primo sorpasso ai sassaresi (7-8), gli israeliani fanno male sfruttando i tagli in backdoor e le triple di Cline (15-11), la Dinamo risponde colpo su colpo con Pierre, Evans, e con Jerrells: la guardia americana entra già dopo 5’ al posto di Spissu (fuori con 2 falli) e piazza subito due triple.
Mordi e fuggi. Alla prima sirena il tabellone dice 26-25 e nel secondo periodo Pozzecco propone un quintetto inedito, con Jerrells, Bucarelli, Gentile, Sorokas e McLean, che tiene Holon a secco per oltre 3 minuti. Dall’altra parte Sorokas si iscrive a referto e Bilan, appena rientrato, firma in semigancio il 28-31. Il Banco è in ritmo, Jerrells ruba palla e vola in contropiede ma la difesa lo blocca con le cattive, Pozzecco si becca un fallo tecnico per proteste e l’inerzia si inverte: l’attacco si impantana, Pnini fa tre volte centro da lontano e insieme a Foster firma un break di 11-0 che porta gli israeliani a +8, 39-31, a 3’40” dall’intervallo. Il timeout del Poz e la ricomposizione del quintetto base rimettono tutto in discussione: l’assetto più veloce e la verve offensiva di Bilan ed Evans permettono ai sassaresi di rientrare in partita, con un controbreak di 8-0 che vale la nuova parità (39-39).
Le difficoltà. La Dinamo fallisce il sorpasso tra errori dalla lunetta e un clamoroso errore di Vitali da sotto, così Holon accelera ancora: Foster trova tre triple clamorose in meno di 2 minuti e all’intervallo la Dinamo si ritrova sotto di 9 (50-41) senza neppure accorgersene. Il rientro in campo è decisamente complicato: Holon stavolta sfoggia un super Richardson e vola subito a +13 (57-44). Pierre tiene viva la Dinamo, che però sbaglia una marea di tiri aperti con Bilan e Vitali e a 5’57” dalla terza sirena è a -15 (59-44).
Lo show. Arriva un timeout di Pozzecco che passerà alla storia, e la gara svolta: Spissu si accende e piazza subito una tripla, Pierre si carica tutta la Dinamo sulle spalle e piazza altre due bombe per il 61-53 a 3’. Il Banco lascia una marea di tiri liberi sul ferro, ma l’inerzia è tutta sua: Spissu e Jerrells insieme in campo girano che è un piacere e a fine periodo il gap è di 6 punti, 68-62. Nell’ultimo periodo Spissu e Pnini danno spettacolo da oltre l’arco e a 8‘ da fine gara Holon è avanti 74-69. Arriva finalmente il contributo in attacco di McLean e Gentile ed è -3 (76-73) a 5’55” dalla fine. Holon allunga ancora con Pnini (80-73), ma Spissu è incontenibile e grazie ai suoi “cioccolatini” Pierre, McLean ed Evans confezionano il sorpasso (83-84 a 2’02”). Jerrells combina un pasticcio in difesa su Pnini (86-84), poi decide che la Dinamo deve vincere: ruba palla a Foster, segna, poi inventa una tripla da un quintale (86-89 a 42”). È la spallata decisiva, poi i sassaresi la chiudono dalla lunetta sul 92-94 con Pierre e McLean. Somiglia sempre più al Poz, questa Dinamo. Ed è bellissima.
All’inferno e ritorno. Alla Toto Arena, campo sul quale la Dinamo ha vinto 3 gare su 3, si è vista una gara bellissima, nella quale i sassaresi si sono trovati sotto anche di 15 punti, 59-44, al 24’. Il break degli israeliani, costruito sulle triple di Pnini e Foster e sulle fiammate di Richardson (break di 18-3 a cavallo del riposo), è stato bloccato e rispedito al mittente da un Banco favoloso, che ha trovato la chiave della vittoria con un quintetto insolito, con il solito straordinario Pierre, uno Spissu da favola accanto a un Jerrells in versione killer, e a un McLean non perfetto ma cattivo e determinato come nelle giornate migliori.
La partita. Il primo quarto è tutto un corri e tira, con le difese non esattamente ermetiche. Vitali regala il primo sorpasso ai sassaresi (7-8), gli israeliani fanno male sfruttando i tagli in backdoor e le triple di Cline (15-11), la Dinamo risponde colpo su colpo con Pierre, Evans, e con Jerrells: la guardia americana entra già dopo 5’ al posto di Spissu (fuori con 2 falli) e piazza subito due triple.
Mordi e fuggi. Alla prima sirena il tabellone dice 26-25 e nel secondo periodo Pozzecco propone un quintetto inedito, con Jerrells, Bucarelli, Gentile, Sorokas e McLean, che tiene Holon a secco per oltre 3 minuti. Dall’altra parte Sorokas si iscrive a referto e Bilan, appena rientrato, firma in semigancio il 28-31. Il Banco è in ritmo, Jerrells ruba palla e vola in contropiede ma la difesa lo blocca con le cattive, Pozzecco si becca un fallo tecnico per proteste e l’inerzia si inverte: l’attacco si impantana, Pnini fa tre volte centro da lontano e insieme a Foster firma un break di 11-0 che porta gli israeliani a +8, 39-31, a 3’40” dall’intervallo. Il timeout del Poz e la ricomposizione del quintetto base rimettono tutto in discussione: l’assetto più veloce e la verve offensiva di Bilan ed Evans permettono ai sassaresi di rientrare in partita, con un controbreak di 8-0 che vale la nuova parità (39-39).
Le difficoltà. La Dinamo fallisce il sorpasso tra errori dalla lunetta e un clamoroso errore di Vitali da sotto, così Holon accelera ancora: Foster trova tre triple clamorose in meno di 2 minuti e all’intervallo la Dinamo si ritrova sotto di 9 (50-41) senza neppure accorgersene. Il rientro in campo è decisamente complicato: Holon stavolta sfoggia un super Richardson e vola subito a +13 (57-44). Pierre tiene viva la Dinamo, che però sbaglia una marea di tiri aperti con Bilan e Vitali e a 5’57” dalla terza sirena è a -15 (59-44).
Lo show. Arriva un timeout di Pozzecco che passerà alla storia, e la gara svolta: Spissu si accende e piazza subito una tripla, Pierre si carica tutta la Dinamo sulle spalle e piazza altre due bombe per il 61-53 a 3’. Il Banco lascia una marea di tiri liberi sul ferro, ma l’inerzia è tutta sua: Spissu e Jerrells insieme in campo girano che è un piacere e a fine periodo il gap è di 6 punti, 68-62. Nell’ultimo periodo Spissu e Pnini danno spettacolo da oltre l’arco e a 8‘ da fine gara Holon è avanti 74-69. Arriva finalmente il contributo in attacco di McLean e Gentile ed è -3 (76-73) a 5’55” dalla fine. Holon allunga ancora con Pnini (80-73), ma Spissu è incontenibile e grazie ai suoi “cioccolatini” Pierre, McLean ed Evans confezionano il sorpasso (83-84 a 2’02”). Jerrells combina un pasticcio in difesa su Pnini (86-84), poi decide che la Dinamo deve vincere: ruba palla a Foster, segna, poi inventa una tripla da un quintale (86-89 a 42”). È la spallata decisiva, poi i sassaresi la chiudono dalla lunetta sul 92-94 con Pierre e McLean. Somiglia sempre più al Poz, questa Dinamo. Ed è bellissima.