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Bravo Ragatzu, il Cagliari va

di Roberto Muretto
Bravo Ragatzu, il Cagliari va

Il gol realizzato dell’attaccante sardo al 90’ vale un prezioso pareggio in casa del Sassuolo

09 dicembre 2019
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INVIATO A REGGIO EMILIA. Un'altra volta il Cagliari è arrivato davanti alla porta dell'inferno. Era già spalancata e i rossoblù stavano per varcare la soglia. Ma Ragatzu ha richiamato indietro i compagni gonfiando la rete al 90'. Un'altra prodezza per l'attaccante sardo dopo la rete segnata tre giorni prima in Coppa Italia. Un pareggio che va preso come oro colato dai rossoblù, ieri tutt’altro che brillanti come invece lo sono stati in altre occasioni. Hanno avuto il merito di crederci sino all'ultimo secondo. Pur soffrendo, non hanno mai mollato e alla fine, aiutati anche dalla sorte, sono riusciti a raddrizzare un match ormai segnato, portando così a tredici i risultati utili di fila. Il Sassuolo deve solo recitare il mea culpa. Ha avuto tante occasioni, ha fallito un rigore (generosissimo) e nell'azione in cui ha subito il gol del pari, ha commesso un'ingenuità che la squadra di Maran non ha perdonato. La conferma che questo gruppo ha cuore, anima, oltre che potenzialità tecniche importanti. E anche nelle giornate nelle quali non si esprime al meglio e un avversario che gli "incarta" la partita, riesce a trovare i guizzi per evitare di sprofondare. La lezione di ieri servirà, perchè se abbassi la guardia e viene meno lo spirito agonistico, rischi di farti del male. Se il Cagliari ha evitato di tornare a casa a mani vuote, deve dire grazie alla dea bendata,si è schierata dalla sua parte.

Nandez sì. L'uruguaiano parte nella formazione titolare. Maran non prende in considerazione le questioni extra calcio giocato e dà fiducia al centrocampista uruguaiano che in campo ha sempre dato il massimo. Il resto della formazione è quella annunciata con l'eccezione Cacciatore che il tecnico decide di schierare dall'inizio nonostante i 90' di Coppa Italia sulle gambe. Nainngolan festeggia la presenza numero 300 in serie A. Il Sassuolo recupera Berardi. Quello proposto da De Zerbi è un 4-2-3-1 con Berardi, Boga e Djuricic alle spalle di Caputo. In campo l'ex Romagna.

Doccia fredda. La partita per il Cagliari comincia male. Al primo affondo il Sassuolo passa con Berardi dopo una cavalcata di Djuricic che si beve prima Cigarini e dopo Rog che tentano inutilmente di contrastarlo. Gli emiliani pressano alto, occupano bene tutte le zone del campo, chiudono le linee di passaggio e raddoppiando spesso su Nainggolan che non può mai giocare la palla senza pressione. I rossoblù soffrono sulla loro corsia di sinistra dove Toljan va sempre in sovrapposizione nella zona di Berardi che fa impazzire Pellegrini, saltato sempre con una facilità disarmante.

Terra di conquista. La fascia sinistra del Cagliari è un colabrodo. Berardi fa quello che vuole. E' un incubo che dà il via all'azione del raddoppio realizzato da Djuricic. Maran è disperato, cerca soluzioni per arginare l'attaccante del Sassuolo che fa quello che vuole. I rossolù stanno a guardare e subiscono. La sensazione che si ricava è che il Sassuolo abbia più fame, più voglia, soprattutto più determinazione. Ogni attacco della squadra di casa è un potenziale occasione da gol. Questo perchè il centrocampo non fa filtro.

Ripari. Maran lascia negli spogliatoi sia Pellegrini che Simeone, dentro Cerri e Lykogiannis. Il tecnico prova a dare una scossa a una squadra in difficoltà. Il Cagliari la riapre dopo 6' con Joao Pedro che realizza il decimo gol stagionale di testa e mette un po' di paura alla formazione di De Zerbi che accusa il colpo ma solo per qualche minuto. Il Sassuolo fallisce un rigore con Berardi (Lykogiannis la prende col fianco ma Pairetto non cambia idea) che manda il pallone contro la traversa. Il Cagliari è vivo.

Ragatzu bis. L'ultima carta di Maran è Ragatzu al posto di Nandez. Ed è la carta giusta perchè proprio "Danielino" al 90' la mette dentro. Un punto che ha il valore dell'oro colato e consente di mantenere il quarto posto in compagnia della Roma. In zona Champions. Il sogno continua.



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