La Dinamo sa anche soffrire con la Pompea 2 punti pesanti
di Andrea Sini
I sassaresi superano l’insidiosa Fortitudo Bologna dopo una partenza complicata Per i biancoblù terza vittoria in 8 giorni e secondo posto in classifica difeso alla grande
16 dicembre 2019
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SASSARI. Imparare dai propri errori, essere in grado di mutare pelle pur continuando sempre a fare il proprio gioco. Un’altra lezione imparata, un altro successo in cascina. C’è ancora una prova di grande personalità dietro la terza vittoria che la Dinamo ottiene in 8 giorni, dopo i blitz di Brindisi e Panevezys: i biancoblù di Gianmarco Pozzecco battono la Fortitudo Bologna 86-80 nel matinée della 13ª giornata della serie A di basket e restano al secondo posto, alle spalle della Virtus Bologna e a pari punti con Milano, che deve ancora riposare.
Punti pesanti. Un successo che vale, quello ottenuto contro la Pompea di coach Antimo Martino, perché arrivato al termine di un match complicato, al cospetto di una concorrente diretta in chiave Final Eight. Una squadra molto ben assortita, la Fortitudo, insidiosa a livello tattico e capace di proporre una pallacanestro tra le più apprezzabili viste quest’anno al PalaSerradimigni. Alla Dinamo, che dopo 14 minuti era scivolata a -12 (25-37), per prendere in mano la partita sono serviti un gran finale di secondo quarto e un terzo periodo stellare; e nel finale, per dare la spallata finale agli ospiti, ci sono volute alcune giocate da campione di Gentile. L’esterno di Maddaloni ha lasciato il segno sulla gara, così come nei minuti precedenti avevano fatto altri due italiani, Spissu e Vitali, rimasti poi fuori nei minuti decisivi.
Avvio col freno a mano. L’avvio dei sassaresi è decisamente molle. Spissu piazza subito una tripla ma il gioco è lento e prevedibile, mentre dall’altra parte la Fortitudo propone un Sims immarcabile (4/4 nei primi 4’). Il Banco soffre da morire Sims su entrambi i lati del campo, muove il punteggio solo dalla lunetta e incassa da Robertson la tripla del -8, 7-15. Pozzecco manda dentro Jerrells e McLean; Bilan fa -3 dalla lunetta (14-17), ma un Cinciarini indemoniato segna 8 punti in 30” e manda la Effe a +9 (16-25). Due buone difese e una tripla di Vitali permettono al Banco di limitare i danni e alla prima sirena il tabellone dice 19-25. McLean e Gentile salgono di tolo, Stipcevic e Daniel rispondono subito, e dal 25-27 la Effe fa 25-32. L’uscita dei sassaresi dal timeout è disastrosa: palla persa sulla rimessa e tripla immediata di Robertson, poi Daniel di forza firma il +12 ospite (25-37) a 5’50” dal riposo.
La reazione. La Dinamo si sblocca con l’unico canestro della partita di Jerrells, l’attacco continua a faticare ma l’intensità difensiva regala un po’ di slancio: i canestri degli ex Virtus Gentile e Spissu danno alla Dinamo il -6 (33-39). L’uscita dal timeout stavolta premia Sassari, che accelera con Spissu e Vitali e arriva a metà gara sul 40-43.
La spallata. La Dinamo riparte a ritmi alti: le schiacciate di Bilan ed Evans valgono il sorpasso (44-43), la Effe risponde con Aradori ma il Banco ha un super Vitali. Poi anche Evans entra in partita e a 4’23” dalla terza sirena arriva il contropiede del 59-52. Coach Martino chiede timeout, Aradori trova una tripla, poi il Banco entra in trance in difesa e allunga ancora, con Evans, Vitali, Bilan e McLean che firmano il +11 (67-56).
Nervi&talento. L’ultimo quarto inizia sul 67-58 ma niente va dato per scontato: Evans fa ancora +11, la Fortitudo ha però un grande Sims e a a 6’17” dalla fine è ancora viva: 70-65. Dopo il timeout di Poz arriva una tripla di Gentile, ma Sims non si arrende (77-69 a 3’50”). Coach Martino va su tutte le furie e si becca un doppio fallo tecnico: a 3’33” la Dinamo è a +12 (81-69), ma non è ancora finita. Un super Aradori e Robertson fanno -6 (81-75 a 1’30”), poi a chiuderla è Gentile, con un’altra prodezza da lontano (84-75 a 1’20”). La Fortitudo non molla mai e il Banco può sollevare il piede dall’acceleratore solo alla sirena, sul’86-80. Bella, sudata, meritata: è una vittoria che vale tanto.
Punti pesanti. Un successo che vale, quello ottenuto contro la Pompea di coach Antimo Martino, perché arrivato al termine di un match complicato, al cospetto di una concorrente diretta in chiave Final Eight. Una squadra molto ben assortita, la Fortitudo, insidiosa a livello tattico e capace di proporre una pallacanestro tra le più apprezzabili viste quest’anno al PalaSerradimigni. Alla Dinamo, che dopo 14 minuti era scivolata a -12 (25-37), per prendere in mano la partita sono serviti un gran finale di secondo quarto e un terzo periodo stellare; e nel finale, per dare la spallata finale agli ospiti, ci sono volute alcune giocate da campione di Gentile. L’esterno di Maddaloni ha lasciato il segno sulla gara, così come nei minuti precedenti avevano fatto altri due italiani, Spissu e Vitali, rimasti poi fuori nei minuti decisivi.
Avvio col freno a mano. L’avvio dei sassaresi è decisamente molle. Spissu piazza subito una tripla ma il gioco è lento e prevedibile, mentre dall’altra parte la Fortitudo propone un Sims immarcabile (4/4 nei primi 4’). Il Banco soffre da morire Sims su entrambi i lati del campo, muove il punteggio solo dalla lunetta e incassa da Robertson la tripla del -8, 7-15. Pozzecco manda dentro Jerrells e McLean; Bilan fa -3 dalla lunetta (14-17), ma un Cinciarini indemoniato segna 8 punti in 30” e manda la Effe a +9 (16-25). Due buone difese e una tripla di Vitali permettono al Banco di limitare i danni e alla prima sirena il tabellone dice 19-25. McLean e Gentile salgono di tolo, Stipcevic e Daniel rispondono subito, e dal 25-27 la Effe fa 25-32. L’uscita dei sassaresi dal timeout è disastrosa: palla persa sulla rimessa e tripla immediata di Robertson, poi Daniel di forza firma il +12 ospite (25-37) a 5’50” dal riposo.
La reazione. La Dinamo si sblocca con l’unico canestro della partita di Jerrells, l’attacco continua a faticare ma l’intensità difensiva regala un po’ di slancio: i canestri degli ex Virtus Gentile e Spissu danno alla Dinamo il -6 (33-39). L’uscita dal timeout stavolta premia Sassari, che accelera con Spissu e Vitali e arriva a metà gara sul 40-43.
La spallata. La Dinamo riparte a ritmi alti: le schiacciate di Bilan ed Evans valgono il sorpasso (44-43), la Effe risponde con Aradori ma il Banco ha un super Vitali. Poi anche Evans entra in partita e a 4’23” dalla terza sirena arriva il contropiede del 59-52. Coach Martino chiede timeout, Aradori trova una tripla, poi il Banco entra in trance in difesa e allunga ancora, con Evans, Vitali, Bilan e McLean che firmano il +11 (67-56).
Nervi&talento. L’ultimo quarto inizia sul 67-58 ma niente va dato per scontato: Evans fa ancora +11, la Fortitudo ha però un grande Sims e a a 6’17” dalla fine è ancora viva: 70-65. Dopo il timeout di Poz arriva una tripla di Gentile, ma Sims non si arrende (77-69 a 3’50”). Coach Martino va su tutte le furie e si becca un doppio fallo tecnico: a 3’33” la Dinamo è a +12 (81-69), ma non è ancora finita. Un super Aradori e Robertson fanno -6 (81-75 a 1’30”), poi a chiuderla è Gentile, con un’altra prodezza da lontano (84-75 a 1’20”). La Fortitudo non molla mai e il Banco può sollevare il piede dall’acceleratore solo alla sirena, sul’86-80. Bella, sudata, meritata: è una vittoria che vale tanto.