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La Dinamo fa i botti a Treviso Adesso è seconda da sola

di Andrea Sini
La Dinamo fa i botti a Treviso Adesso è seconda da sola

I sassaresi hanno dominato sin dalla palla a due toccando anche i 29 punti di vantaggio Devastante la batteria degli esterni con il tiro da 3 e produttive anche le seconde linee 

28 dicembre 2019
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INVIATO A TREVISO. Bella e possibile, in trasferta come in casa, sempre più solida e sicura dei propri mezzi. È grande Dinamo anche al Palaverde di Treviso, dove i sassaresi di Gianmarco Pozzecco passano a vele spiegate per 79-101 al termine di un match dominato in lungo e in largo. Con Milano ferma per il turno di riposo, la quinta vittoria consecutiva regala ai biancoblù il secondo posto in solitaria, a -2 dalla capolista Virtus Bologna.

Botti di Natale. Quaranta minuti col vento in poppa, +20 già a metà secondo quarto (24-44), un massimo vantaggio di 29 punti (68-97) e una valutazione finale di 130 a 71. Troppo forte la Dinamo, più che troppo debole la De’Longhi, perché i ragazzi di Max Menetti, pur privi di Nikolic arrivavano da una serie di 5 vittorie interne consecutive, dopo aver perso solo con Milano. Ma Spissu e compagni hanno messo subito le cose in chiaro, segnando 41 punti nei primi 14’ per poi accelerare ogni volta che Treviso ha provato a rialzare la testa.

Un grande avvio. Il Banco va immediatamente via con Spissu e Vitali (2-7), Treviso si mette subito in ritmo e impiega un attimo per mettere per la prima e unica volta la freccia con Parks (9-8). Con le aree intasate, il gioco si sposta fuori dall’arco, i padroni di casa fanno centro con Logan da 8 metri, i sassaresi rispondono con Bilan e Pierre. La difesa isolana non concede nulla e appena Evans inizia a prendere giri per Treviso sono dolori: 5 punti di fila dell’ala americana, con l’aggiunga delle triple del neo-entrato Jerrells e ancora di Pierre, permettono alla Dinamo di volare a +15 (12-27), con un break di 16-2. La De’Longhi prova a reagire, ma alla prima sirena i ragazzi di Pozzecco sono avanti 18-29.

Il bombardamento, Treviso trova il -9, la risposta del Banco è devastante: le triple di Jerrells e Vitali mandano in orbita i biancoblù, che con un break di 8-0 toccano il +17 (20-37). Il timeout di Menetti non cambia gli equilibri, anzi: Bilan e Jerrells mettono il turbo e il Banco vola a +21, 20-41, quando non sono passati neppure 4 minuti del secondo periodo. La partita si innervosisce oltremodo, Jerrells si fa fischiare un fallo tecnico, poi sistema tutto con la terza tripla della sua serata, per il 24-44. Treviso aggiusta finalmente la mira da fuori e fa centro prima con Logan e poi con Alviti. Sul 30-44 per Poz è tempo di timeout e il Banco si scuote subito, tornando a difendere fortissimo e allungando il passo quel tanto che basta per arrivare a metà gara sul +17, 34-51. Si riprende esattamente dallo stesso punto: nervosismo in campo (fallo tecnico a Poz, fallo antisportivo a Parks) e Dinamo straripante in contropiede, con Pierre che fa centro nel traffico e Spissu che, dopo il timeout di Menetti, firma il +24 (25-59) a 7’48” dalla terza sirena. Il duello Spissu-Logan è uno spettacolo e l’americano tiene da solo in vita la De’Longhi con 9 punti di fila. (47-66). Tessitori commette il suo quarto fallo, Menetti lo tiene dentro e fa bene, perché il centro toscano trova 5 punti di fila per il 52-68.

Il colpo di grazia. Il Banco manda sul ferro tre triple di fila ma tiene botta con la difesa, ritrovando in pochi minuti il +23 grazie a Evans (55-78). Treviso si carica di falli, Tessitori esce e Menetti è costretto a raschiare il barile, inserendo Chillo, Severini e il 2002 Piccin. Il periodo si chiude sul 59-79, il Banco abbassa il numero dei giri e allora Poz rimanda dentro Bilan. Treviso nel frattempo è risalita a -15 (64-79) grazie a Imbrò e Alviti, ma la reazione sassarese è devastante: arrivano quattro triple di fila (2 a testa per Vitali e Pierre) e dal 64-85 il punteggio si dilata ancora, toccando il +29 (66-95). Il Banco può alzare il piede dall’acceleratore, entrano le seconde linee e per un Banco senza limiti è ancora un trionfo.

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