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La pallamano è nel caos Si dimette anche Baroffio

La pallamano è nel caos Si dimette anche Baroffio

Il delegato regionale spiega i motivi che lo hanno convinto a dire addio «La situazione in Sardegna è buona ma a livello nazionale è tutto un disastro»

30 dicembre 2019
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SASSARI. Il recente terremoto al vertice della federazione nazionale della pallamano nazionale ha avuto risvolti anche nella Sardegna. Dopo la sfiducia di tre consiglieri nazionali, insieme a tanti altri anche il delegato regionale della Sardegna, Carlo Baroffio, ha rassegnato le dimissioni per protesta. Questo il suo commento sulla situazione nazionale e regionale della pallamano.

Dei dieci punti del programma elettorale espressi dal presidente nazionale Pasquale Loria, Baroffio, cosa è rimasto?

«Praticamente ne è stato attuato solo uno: la variazione del regolamento della sezione arbitrale, operazione affidata a una persona che dopo due anni non è stato confermata. Ora la gestione è in mano al segretario generale della federazione: peggio di prima»

Il resto come procede?

«Ancora peggio. L’Emilia Romagna che è il motore della pallamano in Italia, ha chiesto di diventare comitato regionale, ma nonostante il parere favorevole del Coni il delegato regionale è stato cancellato estato sostituito da un commissario. Per non parlare della Serie A1 femminile, dove delle dodici società della passata stagione ne sono rimaste solo sette. C’è stata una rivoluzione, si è dimesso tutto il settore della formazione. E anche io ho deciso di non proseguire».

Com'è invece lo stato di salute in Sardegna?

«Negli ultimi due anni c’è stato un salto in avanti. A Sassari la Raimond, nella A1 maschile, è diventata una squadra di alta classifica, così come la VerdeAzzurro nella A2 maschile, mentre Lions e Sardegna stanno crescendo con un buon lavoro nella A2 femminile. Nuoro è ritornata in A1 femminile e si affaccia per la prima volta in A2 maschile».

Il movimento vede anche altre belle realtà.

«Il Cus Sassari sta lavorando nel settore giovanile, Sassari 76 e HC fanno bene l’attività promozionale, il Selargius continua il suo buon lavoro. Purtroppo dobbiamo registrare la pausa del Perfugas dopo tanti anni, ma il mio cruccio è Cagliari dove è tutto fermo».

A livello scolastico invece? «Siamo soddisfatti dei progetti con le scuole. Nuoro lavora benissimo da anni, così come Patrizia Canu e Patrizia Cossu della VerdeAzzurro. A Sassari anche Zucchi Pastor con la Lions e la stessa Raimond stanno mettendo sul campo dei bei progetti. Esiste però il problema delle palestre. Si pensi che a Sassari tutto verte sul PalaSantoru, una struttura fatiscente e abbandonata».

Sergio Masia



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