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Sarà una stagione a tutto rally Il Mondiale a giugno è la ciliegina

di Roberto Spezzigu
Sarà una stagione a tutto rally Il Mondiale a giugno è la ciliegina

Si parte il 5 aprile con il “Vermentino” e si chiude in dicembre ad Alghero. E non mancano gli slalom Lobina: «In Sardegna c’è una grande passione per l’automobilismo. È un settore in crescita» 

06 gennaio 2020
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SASSARI

La Sardegna si conferma terra di rally. Si parte il 5 aprile con il Rally dei Nuraghi e del Vermentino di Berchidda (prova di campionato italiano Cirt) e si chiude l'8 dicembre a Alghero con il Challenge Riviera del Corallo. Con la prova mondiale del Rally Italia Sardegna Wrc, a partire dal 7 giugno, che sarà la ciliegina sulla torta di una stagione automobilistica da record.

Non mancheranno le manifestazioni di autoslalom (13 gli appuntamenti), e poi il cross country, il rally storico, lo sperimentale e la storica cronoscalata di Tandalò in programma l’8 novembre.

In calendario anche le cronoscalate (la Sardegna vanta il pluricampione italiano Omar Magliona) con tre appuntamenti: la regina Scala Piccada, l’Iglesias-Sant'Angelo e la CampuOmu San Gregorio-Burcei.

«Il 2019 è stato un anno molto intenso e sicuramente lo sarà anche il 2020 – dice Tore Lobina, delegato tecnico regionale dell'Aci Sport Sardegna – L’anno scorso c’è stata una grande risposta da parte del pubblico a conferma della la grande passione per gli sport automobilistici che c'è nell'isola».

Gli appuntamenti più importanti del 2020?

«La stagione agonistica che sta per iniziare prenderà il via con il Rally di Berchidda, ritornata prova del campionato italiano rally terra, e poi ci sarà appuntamento con il Rally mondiale Wrc a giugno, con due prove valide come campionato italiano Cir, il Terra Sarda a ottobre in Ogliastra e il Rally Storico Costa Smeralda. Per le cronoscalate la Scala Piccada è stata spostata a fine aprile, a maggio ritorna la San Gregorio-Burcei e a ottobre la Iglesias-Sant'Angelo. Poi ci sarà sempre Tandalò, gara valida come campionato italiano velocità su terra e fuoristrada. E poi tanti slalom: si parte con la Guspini-Arbus ad aprile e poi si conclude a fine settembre con Slalom Città di Nuoro sul monte Ortobene».

Cosa si può fare e cosa manca per fare un ulteriore salto di qualità?

«Il movimento c'è ed è molto vivo e attivo - dice il responsabile di Aci Sport Sardegna - Magari servirebbe a livello federale che si cerchi di venire più incontro ai piloti, mantenendo intatti i livelli di sicurezza sulla quale non si transige, relativamente ai costi. Per il resto - conclude Lobina - penso che l'automobilismo sportivo sardo abbia tutto. Abbiamo infatti un alto numero di gare iscritte a calendario, un discreto numero di piloti che gareggiano e dei bravi organizzatori che sono supportati da commissari e giudici di gara presenti e competenti. Il nostro movimento ha retto bene al momento di crisi economica che penalizza gli sport motoristici che necessitano sempre di risorse economiche sotto tutti gli aspetti, dalla pratica per i piloti all'organizzazione per le società e le scuderie. Nonostante questo l’automobilismo sportivo sardo sta dando buoni segni di vitalità e di efficienza. Sono sicuro che il 2020 confermerà questi aspetti positivi».



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