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Ora il Porto Cervo fa il Vip in Prima

di Paolo Ardovino
Ora il Porto Cervo fa il Vip in Prima

Dietro le quinte delle società nata nella località turistica Cento tifosi, il campo in gestione e un vivaio che cresce

09 gennaio 2020
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OLBIA. All’improvviso è spuntata una squadra dalle divisa bianconera e dal nome altisonante: è il Porto Cervo il vessillo del calcio nella Costa Smeralda più chic. Sì, tra ville e boutique c’è anche la domenica allo stadio, che è il Comunale di Abbiadori. Prima in classifica in solitaria, vittoriosa per 3-0 nella prima sfida dell’anno – domenica scorsa contro il Badesi –, la squadra smeraldina domina il girone D di Prima categoria. E chissà che a maggio non possa arrivare una storica promozione.

La sua storia. All’improvviso: perché la società esiste da quasi vent’anni, ma fino alla scorsa stagione con il nome di Monti di Mola. Tutto era iniziato nel 2002, un progetto di alcuni residenti della zona appassionati di calcio e divertiti all’idea di intraprendere una strada a livello dilettantistico coinvolgendo i ragazzi del luogo. Fare calcio in una zona dove la cultura calcistica non è mai stata realmente presente: una sfida vinta e portata avanti negli anni. Di più: per una decina di stagioni il fu Monti di Mola era riuscito a creare anche un settore giovanile all’avanguardia arrivando sino alla categoria juniores. Ora, sotto la guida del responsabile Antonio Primitivo, il Porto Cervo coltiva i suoi piccoli calciatori sino agli esordienti.

«Abbiamo circa settanta bambini, l’obbiettivo per il prossimo anno è aprire anche ai Giovanissimi»: racconta fiero Giorgio Delucca, segretario del club dal 2007.

«Il nostro orgoglio maggiore è il capitano della prima squadra, Massimo Cosseddu, ora ha 24 anni ma è con noi dai Pulcini, e quindi da quando ne aveva cinque. È la nostra bandiera». Crescersi i talenti in casa, modello Barcellona.

Dal Portogallo. In estate il cambio del nome per richiamare in maniera più diretta l’appartenenza al territorio, e al timone un presidente portoghese. Fernando Da Costa Pinto, amministratore di una proprietà di un imprenditore tedesco, da alcuni anni stabilitosi in Sardegna. E soprattutto, grande appassionato di calcio: è anche socio dello Sporting Lisbona. Ma i dodici dirigenti del Porto Cervo sono stati chiari: il presidente cambia ogni due anni. E alla sua seconda stagione, il patron lusitano potrebbe regalarsi una storica salita in Promozione.

La promozione. Una sola sconfitta, 36 punti conquistati, dietro di due lunghezze c’è la principale rivale, l’Ozierese. L’ultima partita dice 3-0: «Abbiamo giocato veramente bene – assicura Delucca –, non con i soliti palloni lunghi ma costruendo gioco». Come ogni anno, il club era partito puntando alla salvezza, e si è ritrovato in vetta, anche grazie agli acquisti del ds Martino Azara e al lavoro dell’allenatore Giuseppe Spano. La speranza è far felici i circa cento sostenitori sempre presenti a tifare il Porto Cervo. Un salto di categoria vorrebbe dire anche nuove spese. «Noi non ci pensiamo, a fine campionato prendiamo ciò che viene. Possiamo contare su piccoli sponsor, da quest'anno abbiamo in gestione il campo e se dovesse arrivare la promozione speriamo che il Comune di Arzachena...».

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