Dinamo, ora la palla passa a McLean
di Andrea Sini
Dopo lo “sciopero” di Pistoia e Ostenda, l’ala americana ha l’obbligo di battere un colpo. E Pozzecco attende...
10 gennaio 2020
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SASSARI. Scuse terminate, esami da ripetere, interrogazioni e interrogativi che tornano a cadenza ciclica. Il quadrimestre di Jamel McLean alla Dinamo sta per finire ma mai come oggi il futuro dell’ala americana è stato avvolto dalla nebbia.
Clausole&cavilli. La società biancoblù ha chiarito da tempo la propria posizione: a fine novembre sarebbe stata disponibile a lasciare andare il giocatore, eventualmente anche interpretando in maniera estensiva l’opzione di uscita inserita nel contratto, che alla voce acquirente parla in maniera esplicita di club di Eurolega. Nel frattempo è trascorso un mese e mezzo e la Dinamo, che ha nel mirino la Final Eight di metà febbraio, non è più disposta a privarsi di quello che – almeno sulla carta – dovrebbe essere un giocatore-chiave. Da qui il no all’offerta del Partizan (che gioca invece l’Eurocup), e la decisione di rimettersi esclusivamente a quando scritto sul contratto. Quindi se entro il 31 gennaio arriverà l’offerta di un club di Eurolega, McLean sarà libero di andare.
La piazza bolle. L’atteggiamento di McLean, che sui parquet di Pistoia e Ostenda ha di fatto scioperato, senza quasi mai prendere le iniziative o mettere semplicemente in campo l’energia che da lui si aspetta, ha finito per far spazientire i tifosi biancoblù. Buona parte di loro chiede apertamente alla società di lasciare libero il giocatore e di tornare sul mercato, anche per ristabilire gli equilibri legati ai minutaggi, che stanno finendo per gravare su pochi elementi del roster. Sino a questo momento il pubblico del palazzetto ha riservato a McLean grandi applausi di incoraggiamento, a prescindere dalla qualità delle sue prestazioni. Domenica nei suoi confronti potrebbe esserci molta più freddezza.
La patata bollente. In mezzo a tutto questo, coach Gianmarco Pozzecco si trova nella situazione più scomoda. Da un lato come allenatore ha l’interesse, oltre che il dovere, di provarle tutte per aiutare ogni suo giocatore a rendere al meglio. Tra l’altro l’ex Olimpia Milano non crea problemi nello spogliatoio, ha un buonissimo rapporto con i compagni e dal punto di vista umano sembra ormai decisamente inserito. Dall’altro lato, però il rendimento di McLean è stato sinora generalmente deludente, quando non pessimo, e un tecnico non può esimersi dal fare scelte anche dolorose. Ora, più che mai, la parola passa al campo: tenendo presente che anche nelle telenovelas sudamericane degli anni Ottanta prima o poi arrivava l’ultima puntata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Clausole&cavilli. La società biancoblù ha chiarito da tempo la propria posizione: a fine novembre sarebbe stata disponibile a lasciare andare il giocatore, eventualmente anche interpretando in maniera estensiva l’opzione di uscita inserita nel contratto, che alla voce acquirente parla in maniera esplicita di club di Eurolega. Nel frattempo è trascorso un mese e mezzo e la Dinamo, che ha nel mirino la Final Eight di metà febbraio, non è più disposta a privarsi di quello che – almeno sulla carta – dovrebbe essere un giocatore-chiave. Da qui il no all’offerta del Partizan (che gioca invece l’Eurocup), e la decisione di rimettersi esclusivamente a quando scritto sul contratto. Quindi se entro il 31 gennaio arriverà l’offerta di un club di Eurolega, McLean sarà libero di andare.
La piazza bolle. L’atteggiamento di McLean, che sui parquet di Pistoia e Ostenda ha di fatto scioperato, senza quasi mai prendere le iniziative o mettere semplicemente in campo l’energia che da lui si aspetta, ha finito per far spazientire i tifosi biancoblù. Buona parte di loro chiede apertamente alla società di lasciare libero il giocatore e di tornare sul mercato, anche per ristabilire gli equilibri legati ai minutaggi, che stanno finendo per gravare su pochi elementi del roster. Sino a questo momento il pubblico del palazzetto ha riservato a McLean grandi applausi di incoraggiamento, a prescindere dalla qualità delle sue prestazioni. Domenica nei suoi confronti potrebbe esserci molta più freddezza.
La patata bollente. In mezzo a tutto questo, coach Gianmarco Pozzecco si trova nella situazione più scomoda. Da un lato come allenatore ha l’interesse, oltre che il dovere, di provarle tutte per aiutare ogni suo giocatore a rendere al meglio. Tra l’altro l’ex Olimpia Milano non crea problemi nello spogliatoio, ha un buonissimo rapporto con i compagni e dal punto di vista umano sembra ormai decisamente inserito. Dall’altro lato, però il rendimento di McLean è stato sinora generalmente deludente, quando non pessimo, e un tecnico non può esimersi dal fare scelte anche dolorose. Ora, più che mai, la parola passa al campo: tenendo presente che anche nelle telenovelas sudamericane degli anni Ottanta prima o poi arrivava l’ultima puntata.
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