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Sassari e la scherma una tradizione che riprende quota

di Fabio Fresu
Sassari e la scherma una tradizione che riprende quota

Più di sessanta i tesserati allo storico Circolo sassarese  Mignano: «Abbiamo tanti giovani fiorettisti promettenti»

17 gennaio 2020
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SASSARI. È rimasto il Circolo schermistico sassarese a rappresentare la scherma in città e nel Nord Sardegna. Dopo la chiusura della relativa sezione della Sport Full Time, resta in pedana la più antica società della disciplina in Sardegna, nata nel 1926. Le realtà più vicine sono il Club Scherma Nuoro ed il Circolo Scherma Oristano, mentre a Cagliari si trovano Cus, Athos e Club Scherma.

«Dopo un lungo periodo di stasi – spiega il presidente Marco Mignano – nel 2014 ci siamo ricostituiti come Asd, per la volontà di alcuni ex atleti e con una nuova dirigenza, grazie anche all’impegno di tanti genitori». La ripartenza è stata con fioretto e spada, mentre da quest’anno viene riproposta anche la sciabola. Da allora la società ha fatto passi da gigante. I tesserati sono più di sessanta, seguiti dal maestro Gianfranco Masia, e dagli istruttori Sandro Bartoletti, Claudio Casula e Mariangela Busi, che si allenano nella sala di Predda Niedda (strada 20, a fianco ad Eurasia), mentre il consiglio direttivo, formato dallo stesso Mignano e i dirigenti Marco Tedde, Claudio Casula ed Emiliano Achenza, che pensa ad organizzazione e raccolta di risorse economiche.

Oltre a partecipare ai campionati regionali, il circolo da quattro anni organizza il Torneo Vigilpol, che ha avuto ospiti illustri come l’ex campione olimpico Mauro Numa, ed il tecnico delle squadra nazionali Fabrizio Villa, nonché squadre blasonate, dal Cus Siena al Club Scherma Roma. Spesso i suoi atleti partecipano anche a gare nazionali. Poche settimane fa lo spadista Riccardo Franca era a Vercelli per una prima prova del Gp Giovanissimi, e alcuni fiorettisti hanno partecipato a La Spezia alla gara di fioretto, con l’ottavo posto di Marco Martinelli ed il sedicesimo di Rachele Era nella categoria giovanissimi.

«In Sardegna ci manca il confronto – sottolinea Mignano – quindi incoraggiamo i nostri ragazzi a queste esperienze, anche se economicamente è un grande sacrificio».

L’ultima iniziativa è la nascita della squadra paralimpica femminile, che ha avuto il suo battesimo del fuoco alla prova nazionale di Busto Arsizio, con buoni risultati. Il fulcro del movimento schermistico, che conta oltre quattrocento tesserati, resta però a Cagliari, dove fa la parte del leone il Cus, che ha aperto la sezione scherma una decina d’anni fa, formando maestri e creando un nucleo di atleti che fa man bassa di titoli regionali. E qualcuno va anche oltre. Lo spadista Tahar Ben Amara, campione italiano master categoria zero 2018 e quattordicesimo nel raking nazionale, a fine mese parteciperà ad una prova di Coppa del Mondo, in Qatar. E Isabella Fuccaro, della Athos, è stata vicecampionessa italiana cadetti nel 2017, anche lei nella spada. Citazione doverosa anche per l’arbitro internazionale Carlo Cubeddu, sassarese, che ha già diretto tutte le maggiori manifestazioni come Mondiali ed Europei. Gli mancano solo le Olimpiadi. Solo per citare la punta dell’iceberg. «Noi vogliamo provare ad arrivare a quei traguardi – ammette Mignano – anche se la nostra prima mission è quella di far crescere i nostri ragazzi, come sportivi e come persone. E proprio in queste due ottiche puntiamo a far crescere sempre di più anche il Trofeo Vigilpol, fino a farlo diventare una manifestazione importante della stagione a livello nazionale, e perché no, internazionale».

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