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Vittoria e qualificazione ma la Dinamo vuole di più

di Andrea Sini
Vittoria e qualificazione ma la Dinamo vuole di più

Il successo a Strasburgo vale gli ottavi, ora caccia al primo posto del girone

23 gennaio 2020
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INVIATO A STRASBURGO. Impugnare stretto il timone, quando le onde iniziano a farsi insidiose, e mantenere i nervi saldi. Si vince anche e soprattutto così, nelle trasferte europee, e la Dinamo dimostra di avere imparato la lezione di Ostenda. I sassaresi di coach Pozzecco vincono per 83-88 in casa della Sig Strasburgo al termine di un match da mal di mare, costellato da una serie infinita di break e controbreak ma condotto da Spissu e compagni praticamente per tutti i 40 minuti.

La corsa al primo posto. Con la qualificazione ai playoff ampiamente portata a casa, a due gare dal termine della regular season della Champions League ora il Banco è saldamente al secondo posto nel girone A, con 9 vittorie in 12 partite, ma può ancora andare all’assalto del primato, che Ankara detiene ancora soltanto grazie alla differenza canestri.

Ottime notizie. A fine gara Pozzecco è raggiante e ne ha ben d’onde: in vista dell’anticipo di sabato contro Trento, Dwayne Evans è rientrato dopo tre gare di assenza, il nuovo acquisto Dwight Coleby ha debuttato destando una buona impressione, considerando che si è unito alla squadra da pochissimi giorni. E, al di là delle solite conferme, “Paolino” Sorokas ha dimostrato ancora una volta di essere un elemento valido e utilissimo per le gare di coppa.

A tutto gas. I primi 16 minuti della Dinamo sono da manuale del basket: Pozzecco conferma Sorokas in quintetto, insieme ai soliti Spissu, Vitali, Pierre e Bilan e il Banco parte fortissimo. Strasburgo fa appena in tempo a segnare il primo canestro della gara, poi viene travolto dai sassaresi, che difendono duro e dall’altra parte trovano punti pesanti con tutto il quintetto. Dopo meno di 6’ la Dinamo è avanti 8-20, alla prima sirena il punteggio dice 13-28 e le triple mandate a bersaglio contro la zona di Strasburgo regalano al Banco il +16, 20-36.

Partita vera. A 6’30” dal riposo il Banco alza un attimo il piede dall’acceleratore e scopre che Strasburgo è un osso duro. York e Nzeulie cambiano marcia e i francesi piazzano un break di 14-0 che riapre completamente i giochi, 34-36 a 3’05”. Il canestro sembra allargarsi a dismisura e prima del riposo arrivano ancora 4 triple, due per parte, con Spissu e Vitali che permettono al Banco di arrivare a metà gara sul 42-46.

Il gatto col topo. Il secondo tempo è fatto ancora di violente accelerazioni e brusche frenate. Strasburgo pareggia dopo una vita, a quota 47, con York che firma la tripla del 47-47, ma in un momento piuttosto complicato i sassaresi trovano grandi certezze in Evans e Pierre (49-56). Potrebbe essere il momento buono per riallungare, invece il colosso bielorusso Parakhouski mette 6 punti di fila in faccia a Bilan e si riparte dal 57-58. Spissu trova una tripla poi viene punito con un tecnico per flopping, ma la notizia più importante è che Bilan si è svegliato. Le giocate del centro croato e la bomba di Gentile scavano un nuovo break, con il Banco che arriva alla terza sirena sul +10, 58-68. Pozzecco prova uno strano quintetto con Coleby, Pierre e Sorokas, insieme a Jerrells e Gentile, i francesi muovono il punteggio con Traorè, ma il Banco è ancora lucido e cinico da oltre l’arco: le triple di Gentile e Pierre fanno malissimo ai biancorossi e la Dinamo allunga ancora, toccando il +14 (62-76) a 7’08” da fin gara. Strasburgo tiene dentro per tanti minuti il baby Tchicamboud, arrivano diversi errori da una parte e dall’altra, poi il Banco azzanna ancora da oltre l’arco, con Vitali, per il 64-79. Partita chiusa? Nemmeno per sogno: negli ultimi 4 minuti succede ancora di tutto, con Spissu che fa 70-82, Strasburgo che trova il 75-82 con Reynolds, che poi fallisce la tripla del -4, Bilan. Uno scatenato Vitali fa ancora la differenza in attacco (77-86 a 1’30”), la Sig pressa disperatamente a tutto campo, ma la Dinamo riesce a restare lucida sino all’ultima palla e alla fine la spunta per 83-88. Non senza fatica, ma così è anche più bello.

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