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Una “tabellata” di Ale Gentile ferma la Dinamo a quota nove

di Andrea Sini
Una “tabellata” di Ale Gentile ferma la Dinamo a quota nove

I sassaresi non centrano la decima vittoria consecutiva in campionato ma restano secondi Trento sempre avanti, rimonta e pari poi sulla sirena arriva la beffa con una tripla fortunata 

26 gennaio 2020
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SASSARI. Chi di buzzer beater ferisce, di buzzer beater perisce. Il deja vu è tutto nel tiro da tre punti che decide la partita all’ultimo respiro: alla terza di campionato, ai primi di ottobre, a decidere la sfida tra la Dinamo e la Dolomiti Energia Trento era stata una tripla di Jerrells. Ieri, sul parquet del PalaSerradimigni, a decretare la vendetta dei ragazzi di coach Brienza è stata una tripla di Alessandro Gentile, che prende palla a 4” dalla sirena e da 8 metri, marcatissimo, trova la tabellata della vita per l’87-90. I biancoblù di Gianmarco Pozzecco falliscono l’appuntamento con la decima vittoria di fila in campionato e incassano la sconfitta numero 4 in 19 gare, pur restando al secondo posto in classifica.

Finale amarissimo. L’anticipo della terza giornata di ritorno finisce nella maniera più amara e inattesa, ma al di là del colpo di fortuna appena descritto Trento ha ampiamente meritato la vittoria. Toto Forray e compagni hanno preso il controllo della gara sin dai primi minuti e dopo il 13-11 sassarese hanno messo la freccia restando sempre avanti, con distacchi spesso in doppia cifra. Il Banco ha pagato a caro prezzo la giornata no di Evans, la prestazione sotto tono di Pierre e ha sostanzialmente perso la gara sul piano dell’energia: l’enorme divario a rimbalzo (38-26 per gli ospiti) e soprattutto l’infinità di carambole offensive concesse (17) hanno zavorrato il Banco. Che ha stretto i denti, negli ultimi 4’ ha recuperato 9 punti e assaporato l’overtime grazie alla tripla dell’87-87 messa a segno da Vitali a 4” dalla fine.

Brutti presagi. La partita si mette male praticamente da subito: Pozzecco può finalmente riproporre il quintetto “base”, con Spissu, Vitali, Pierre, Evans e Bilan, ma Trento mostra immediatamente un’ottima fluidità a livello offensivo e un’ottima organizzazione difensiva. A metà periodo arriva il primo break, che permette all’Aquila di arrivare alla prima sirena in piena fiducia e sul +7 (19-26), con il Banco che ha mandato sul ferro 6 triple di fila.

Sempre sotto. Da qui in poi si andrà avanti a strappi e strappetti, ma con il Banco sempre in affanno, punito a ogni errore: cosi dal 23-26 Blackmon firma il 23-33, e dopo il parzialino della Dinamo firmato da Pierre e Bilan (32-35) arriva la nuova mazzata, con un Knox fiammeggiante che regala ai trentini il +11 (34-45). Vitali con una tripla sulla sirena regala un po’ di ossigeno ai biancoblù (37-45 a metà gara) e dopo l’intervallo la musica non cambia: Bilan e Spissu riportano Sassari a -3 (42-45), ma la squadra di Brienza non si intimorisce e allunga con Alessandro Gentile, Kelly e il solito Knox: 49-61 al 25’. Il timeout di Pozzecco non sveglia i biancoblù, che concedono una marea di rimbalzi offensivi e muovono il punteggio praticamente solo dalla lunetta con Bilan. Spissu e Vitali provano a dare una scossa, ma Trento è in serata di grazia: dal 57-65 gli ospiti accelerano ancora con due prodezze di Blackman, per il 57-70.

L’illusione. L’ultimo periodo inizia sul 63-72, arrivano subito due palle perse ma il Banco trova la miccia per accendersi nell’energia di Coleby. Trento resta calda, trova canestri di platino con Mian e Forray, ma l’inerzia cambia e dopo la tripla di Jerrells arriva anche la schiacciata dello stesso Coleby. A 5’25”, sul 74-78, Brienza chiede timeout e Trento trova due stoppate in difesa (su Jerrells e Gentile) e i canestri del +9, 74-83 a 3’41”. Bilan e Spissu ci credono ancora, e allora tutti i biancoblù indossano l’elmetto: negli ultimi 2 minuti, mentre Trento muove il punteggio dalla lunetta, arrivano le triple di Spissu (81-84 a 1’03”), Pierre (84-86 a 27’) e infine di Vitali, dopo l’1/2 dalla lunetta di Kelly. A 4” dalla fine è parità, poi gli dei del basket si ricordano dell’andata e decidono che con i buzzer beater si fa un po’ per uno. È giusto così.

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