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La Dinamo non fa drammi per un incidente di percorso

di Andrea Sini
La Dinamo non fa drammi per un incidente di percorso

L’Aquila Trento ha vinto a Sassari con pieno merito grazie a una prestazione perfetta I ragazzi di Pozzecco hanno solo perso qualche giro ma sono pronti a ripartire

27 gennaio 2020
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SASSARI. Non è stato un passaggio a vuoto indolore, perché le sconfitte interne fanno sempre male. Soprattutto quando arrivano con una tripla di tabella sulla sirena. Ma in casa Dinamo non ci sono tracce di scorie pesanti per il passo falso di sabato sera.

Il finale rocambolesco della gara con la Dolomiti Energia Trento, con il successo per 87-90 dei ragazzi allenati da coach Nicola Brienza, è conseguenza diretta del fortunoso canestro segnato da Alessandro Gentile, ma è figlio di una serata nella quale Trento ha offerto una prestazione di altissimo livello.

Gli ospiti hanno ampiamente meritato, insomma, giocando vicino al massimo delle proprie possibilità e andando ben oltre le proprie medie stagionali praticamente in tutte le voci statistiche. Hanno tirato con il 58,3 % da 2 (contro il 51,1% fatto registrare sinora in campionato), con il 42,9% da 3 (contro il 37%), hanno segnato 90 punti (la media stagionale è 78,6), catturato 41 rimbalzi (contro 35,9), distribuito 23 assist (contro 15,6) e raggiunto una valutazione di squadra pari a 106, ben superiore alla media di 83.

E la Dinamo? La pecca principale dei ragazzi di coach Gianmarco Pozzecco, reduci dalla doppia trasferta di Pesaro e Strasburgo, è stato l’avvio piuttosto lento, che ha permesso agli avversari di mettersi in ritmo e in fiducia. Ma un calo di tensione iniziale, più a livello mentale che fisico, a tre giorni da una partita giocata in una città distante quasi una giornata di viaggio, non rappresenta qualcosa di straordinario. E la prestazione di Miro Bilan è compagni, nel complesso, non è stata affatto negativa. I biancoblù hanno tirato meno bene del solito da oltre l’arco (33,3% contro il 45% di media) ma sono andati fortemente sotto media solo in due voci fortemente condizionate dalla prestazione degli avversari: i rimbalzi (solo 27, rispetto ai soliti 40), e i punti concessi, con Knox e compagni sostanzialmente “on fire”, capaci di segnare 90 punti a una difesa che normalmente ne concede meno di 75.

Anche a livello di singoli, in casa Dinamo non si sono viste cose particolarmente scabrose. I due giocatori che si sono espressi più lontano dai loro livelli abituali sono stati Dwayne Evans e Dyshawn Pierre: il primo non si è allenato per due settimane intere e dopo avere riassaggiato il parquet a Strasburgo ha dimostrato di non avere ancora recuperato il ritmo partita. Anche Pierre è apparso in leggera flessione, al cospetto di una squadra che ha messo in campo grandissima energia.

Attenzione, però: al di là del fatto che entrambi hanno trascinato la Dinamo da ottobre a oggi, se si va ad analizzare con attenzione la gara, viene fuori come entrambi abbiano semplicemente giocato una partita “normale”: Evans ha chiuso con 8 punti e 8 rimbalzi, Pierre con 12 punti e un rimbalzo. Come dire: le due stelle biancoblù, entrambe candidabilissime come Mvp della stagione regolare della serie A, hanno abituato molto bene un po’ tutti. Non si può vincere sempre, e non si può giocare sempre al cento per cento. Ma la Dinamo è pronta a ripartire.

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