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Un super Cagliari frena l’Inter

di Roberto Muretto
Un super Cagliari frena l’Inter

Nainggolan risponde a Lautaro Martinez (espulso nel finale), rossoblù in grande spolvero

27 gennaio 2020
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INVIATO A MILANO. Personalità, gioco propositivo, pressing alto e tanto sacrificio. Il Cagliari esce dal "Meazza" con un pareggio meritatissimo, frutto di una partita interpretata nel modo giusto sul piano tattico. La difesa a tre con Faragò "inventato" centrale, Pellegrini e Nandez alti sulle corsie. Nainggolan e Joao Pedro che non hanno dato punti di riferimento e un Simeone in formato super, al quale è mancato solo il gol, hanno incartato la gara ad Antonio Conte che non è riuscito a trovare le contromisure, complice una manovra lenta e poco lucida, affidandosi così alle individualità. E c'era riuscito fino a poco più di un quarto d'ora dalla fine, quando Nainggolan (aiutato da una deviazione di Bastoni) ha pareggiato la rete segnata da Lautaro Martinez. Perdere questa sfida sarebbe stata una beffa per i rossoblù, che hanno avuto a lungo il controllo del match, maggiore possesso palla e costruito tante occasioni. È vero che anche i nerazzurri hanno avuto le loro opportunità ma ieri i Quattro Mori hanno mandato un segnale chiaro più o meno di questo tenore: siamo finalmente usciti dal tunnel.

Sorpresa. Maran decide che Cigarini ha bisogno di tirare il fiato. Al suo posto gioca Oliva. Ma la vera sorpresa è il cambio del modulo con la difesa a tre, Faragò centrale, Pellegrini e Nandez alti sulle corsie. Scontata la presenza di Walukiewicz che sostituisce lo squalificato Pisacane. In porta c'è Cragno come annunciato. Nell'Inter la novità è il nuovo acquisto Young dall'inizio nel centrocampo a cinque dove trovano spazio l'ex Barella e Sensi, oltre a Borja Valero che prende il posto dell'infortunato Brozovic.

Approccio. Il Cagliari è propositivo. I rossoblù alzano subito il livello del pressing creando qualche difficoltà all'Inter che nei primi 20' subisce il palleggio della squadra di Maran. Nandez è indiavolato sulla destra e regala subito una palla gol a Simeone che da due passi calcia alto. E' una partita alla pari perchè i Quattro Mori sono ordinati, aggressivi quanto basta per non farsi schiacciare all'indietro. Anzi, sono loro a condurre le danze, a dettare i ritmi.

Episodio. L'Inter passa quando meno te lo aspetti. Il gol è di Lautaro Martinez che sfrutta un cross di Young. I rossoblù protestano a lungo per una spinta dell'argentino su Walukiewicz ma il Var dice all'arbitro che non c'è fallo. Maran continua la protesta e viene ammonito. Il Cagliari non si disunisce, continua a fare la sua partita contro un avversario che ha tante motivazioni e individualità importanti, come l'autore del gol che impegna severamente per due volte Cragno. Così come Handanovic nega con un balzo felino nel recupero la gioia del gol a Faragò. I rossoblù sono comunque dentro la partita con il 63% di possesso palla.

Stesso cliché. Il Cagliari comincia bene anche la ripresa. La squadra di Maran continua a macinare il suo gioco costringendo quella di Conte ad agire di rimessa. E' una gara aperta, l'Inter trova più spazi quando riparte e si rende pericolosa in più occasioni. Alla formazione isolana manca sempre l'ultimo passaggio, nella costruzione ci sono delle sbavature. Le occasioni vengono comunque costruite da ambo le parti. Il Cagliari è tutt'altro che arrendevole e prova a rimettere il match in piedi. Maran toglie uno spento Oliva, dentro Castro, Ninggolan diventa regista. In campo anche Mattiello per Pellegrini.

Il gol dell'ex. Il “Ninja” questa volta si rifà con gli interessi. Sua la rete del pari agevolata da una deviazione di Bastoni che mette fuori causa Handanovic. Conte inserisce anche Sanchez per dare ancora più peso all'attacco. L'Inter ha delle occasioni ma anche il Cagliari crea qualche grattacapo agli avversari. I nerazzurri si innervosiscono, protestano troppo. Le spese le paga Martinez che viene espulso. Il Cagliari torna a casa con un punto meritatissimo. La conferma che se la squadra gioca a viso aperto può sfidare chiunque. La crisi è alle spalle, il sogno riprende quota.



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