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La Dinamo tiene botta il secondo posto è suo

di Andrea Sini
La Dinamo tiene botta il secondo posto è suo

I sassaresi superano l’Holon al termine di un match duro e spigoloso

29 gennaio 2020
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SASSARI. Oltre la vittoria, oltre il secondo posto nel girone conquistato matematicamente. La Dinamo scaccia i fantasmi del ko contro Trento, stringe i denti e tiene la barra dritta sino alla fine e supera per 83-73 un combattivo e spigoloso Unet Holon. La vittoria numero 10 nella regular season della Champions League regala ai ragazzi di Pozzecco il momentaneo primo posto, in attesa del match di oggi della Turk Telekom. Ma ciò che più conta è che il Banco sia riuscito a gestire nella maniera giusta il finale di una gara decisamente complicata.

Sempre avanti. La Dinamo ha preso il controllo della gara a metà del primo quarto e da quel momento in poi ha sempre condotto, dominando a rimbalzo e raggiungendo per due volte il +12 (35-23 al 16’ e 55-43 al 25’). Ma dall’altra parte ha trovato un Hapoel reduce da 7 vittorie nelle ultime 8 gare, duro e bravo a riaprire ogni volta la gara, rimettendosi costantemente in pista grazie ai canestri di Foster e, sino a che funzionato, al tiro da tre punti. La differenza, nel finale, l’ha fatta qualche buona difesa e un paio di triple andate a bersaglio.

Tira e molla. La riedizione della semifinale di Europe Cup dello scorso anno si apre con le due infrazioni di 24” in onore di Kobe Bryant. Si parte con le due aree intasate e con tante triple scagliate. Evans che va due volte a bersaglio, ma intanto Bilan commette due falli nei primi 2’ di gioco e Holon inizia a prendere giri. L’ingresso in campo di Coleby cambia gli equilibri, gli israeliani trovano solo una tripla con Pnini ma nel frattempo il Banco accelera, risalendo dal 6-9 al 18-12 con un break di 13-3 propiziato dai canestri da sotto di Evans e Coleby e dalle triple di Pierre e Spissu. L’avvio delle rotazioni dà ulteriore spinta alla Dinamo, che nonostante due falli in attacco consecutivi arriva a fine periodo sul +6, 23-17, grazie alla tripla di Bucarelli sulla sirena. La squadra di coach Dedas priva a rimanere in scia (25-23), Pozzecco propone un quintetto con Sorokas ala forte e Coleby centro, ed è ancora l’energia dell’ultimo arrivato a modificare gli equilibri, portando il Banco a un nuovo allungo: 31-23 a 5’36” dal riposo. Il timeout dell’Hapoel non frena la Dinamo, che con Jerrells e Pierre allunga sino al +12, 35-23 a 4’35”. Pnini chiude il break di 10-0 dei sassaresi con una tripla, Foster va di forza a siglare il 37-30 e allora dopo il timeout Pozzecco ricompone il quintetto di partenza. L’inerzia, l’intensità e qualche scelta arbitrale premiano però gli ospiti, che rispondono risalendo a -3 grazie al solito Foster (41-38), poi una magia di Spissu consente al Banco di arrivare a metà gara sul 43-38.

La battaglia. Holon torna in campo con il coltello tra i denti, alzando l’intensità difensiva al limite e spesso oltre. La terza tripla di Pnini vale il 46-43, ma la difesa sassarese è solida e ordinata, mentre dall’altra parte la risposta alle randellate israeliane è fatta di giocate pulitissime sotto canestro. Bilan, Pierre ed Evans confezionano un break di 9-0 e a 5’39” dalla terza sirena il Banco è di nuovo a +12, 55-43. Holon si riorganizza, la Dinamo spreca qualche palla e soprattutto si allarga troppo in difesa, concedendo 11 punti in 2’30”. Sul 57-54 il match è riaperto, il Banco trova due canestri preziosi con Bilan, ma dall’altra parte un fallo antisportivo estremamente dubbio fischiato a Sorokas rimette in pista gli israeliani, che arrivano a fine quarto sul -1, 61-60. Holon fallisce il sorpasso, il Banco tira un sospiro di sollievo e riaccelera: il quintetto con Sorokas e Coleby vicino alle plance tiene botta e in 2’ arriva il nuovo allungo, con Jerrells che sigla il 68-60 a 7’42” da fine gara. Pierre e Gentile falliscono l triple del +11, Foster spinge gli israeliani ancora al -3, 68-65 a 4’15”. Gli ultimi minuti sono una gara di tiro da 3 punti: tra un errore e l’altro, fanno centro Gentile, Cline, Vitali e ancora Cline, e a 1’20” il tabellone dice 78-73. Poi a chiudere i conti ci pensa Gentile. È una vittoria che pesa.

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