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Pozzecco: «Partita maschia, vittoria del gruppo»

Pozzecco: «Partita maschia, vittoria del gruppo»

Il coach della Dinamo ringrazia tutti, elogia Jerrells e Gentile e applaude Spissu e Vitali in azzurro

29 gennaio 2020
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SASSARI. «Prima della gara ho fatto i complimenti a coach Dedas, hanno vinto 7 delle ultime 8 gare, noi venivamo da una sconfitta che ci ha un po’ condizionato. Ero un po’ nervoso, chiedo scusa ai miei ma sono stati bravi, hanno fatto una partita maschia», l’esordio di coach Pozzecco in sala stampa. «Siamo matematicamente secondi. Non abbiamo concesso rimbalzi offensivi nel primo tempo, è la fotografia della nostra gara, Grandi segnali, devo essere onesto, sono molto contento. Dwight ci ha fatto vedere che su di lui possiamo contare, mi sarebbe dispiaciuto se non fosse stato all’altezza, e sono convinto che potremo giocare con Miro e lui insieme, non solo in Coppa, dove ci dà una mano Sorokas. Oggi poi parlo di Curtis: veniva da due prove opache, e Michele... Vitali non si è ripetuto come nelle ultime partite però ha fatto una gara più straordinaria di tutte le altre. E bravo anche Stefano, tutti bravi. Me l’hanno e se la sono regalata, questa vittoria».

«Contro una squadra in grande fiducia abbiamo avuto grande serenità ed efficacia – ha proseguito il tecnico della Dinamo –, abbiamo sudato le classiche sette camicie ma è per questo che sono contento, preferisco vincere soffrendo piuttosto che passeggiando, come spesso i nostri ci hanno abituato». E Spissu in nazionale... un po’ di merito è del Poz? «Sono contento e gratificato, ma non ho più dell’uno per cento di responsabilità per come sta giocando Marco. L’ho messo in quintetto, sono felice ma non responsabile. La mia gioia arriva dal fatto che vedo un ragazzo che gioca a basket con grande serenità».

Soddisfatto anche Dwight Coleby, fra i protagonisti in casa Dinamo: «Credo che sia stata determinante la nostra partenza, abbiamo meritato di vincere. Siamo una squadra compatta, abbiamo vinto anche per questo. A Sassari mi sto trovando molto bene, Fuori dal campo mi sento a casa, mi piace stare qua, è un po’ come alle Bahamas, sono a casa. La squadra è grande, i compagni hanno fatto di tutto per farmi ambientare e poi... un coach così non lo avevo mai avuto prima, ha una capacità unica di trasmettere energia».

Mario Carta

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