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Coronavirus, la strada per le olimpiadi di Tokyo si complica anche per gli atleti sardi

di Gianna Zazzara
Coronavirus, la strada per le olimpiadi di Tokyo si complica anche per gli atleti sardi

Oppo: «Speriamo che Covid-19 non ci neghi la partecipazione»

08 marzo 2020
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SASSARI. Un po’ di numeri, tanto per chiarire. A parte Filippo Tortu, già qualificato per i 100 metri, sono 10 gli atleti sardi che sperano di staccare un biglietto per Tokyo 2020. Tra loro vecchie certezze (il canottiere Stefano Oppo e la sincronette Francesca Deidda) e future promesse (la velista Marta Maggetti e il pugile Federico Serra). Tutti e dieci con ottime possibilità di portare a casa una medaglia olimpica. Ma c’è un ma... prima di salire sul podio per ascoltare l’inno di Mameli devono infatti ottenere il pass per accedere ai Giochi.

Molte le gare di qualificazione olimpica già fissate, a partire dalle due Coppe del mondo di canottaggio in programma nel Lazio (ad aprile) e a Varese (a maggio) fino alla tappa della Coppa del mondo di vela, a Genova dal 20 al 26 aprile. Ma il coronavirus ha scombinato le carte in tavola e ora si dovrà capire cosa succederà. L’epidemia in corso non sembra però spaventare gli organizzatori di Tokyo 2020 (l’inaugurazione è fissata per il 24 luglio). Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) Thomas Bach ha infatti assicurato che le Olimpiadi di Tokyo andranno avanti come previsto malgrado l'emergenza del coronavirus su scala globale.

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«Speriamo che sia così – si augura l’oristanese Stefano Oppo, vincitore ad agosto dell’argento ai mondiali di canottaggio di Linz–. Io e il mio compagno Pietro Ruta abbiamo qualificato la barca dell’Italia alle Olimpiadi, poi sarà la federazione a decidere chi dovrà rappresentare l’Italia ai Giochi e lo farà in base ai risultati delle prossime gare. Il problema è che le gare sono in Italia. A fine mese a Sabaudia c’è una gara nazionale, poi ad aprile e maggio le due coppe del mondo, nel Lazio e in Lombardia. Ora è tutto in forse, non sappiamo ancora se le Coppe del mondo saranno confermate. Sono molto preoccupato». E se dovesse saltare tutto? «Speriamo di essere ammessi direttamente alle Olimpiadi», si augura Oppo.

Lottano per il pass nel vero senso della parola i pugili Federico Serra, 25 anni, portotorrese d’azione, e Manuel Cappai, 27 anni di Quartu, che ha già partecipato a due Olimpiadi. A decidere chi andrà a Tokyo saranno i “test match” di Londra (dal 13 al 23 marzo) e di Parigi (dal 13 al 24 maggio). «Io parteciperò al torneo di qualificazione ai Giochi in programma a Parigi, devo ottenere i punti necessari all’ammissione, speriamo bene, per ora la gara non è stata cancellata - dice il pugile Federico Serra che continua ad allenarsi con la nazionale nel centro sportivo di Assisi –. Partecipare alle Olimpiadi è il mio sogno di bambino, mi auguro che non ci siano difficoltà».

Il problema riguarda anche altre discipline, dal nuoto sincronizzato alla vela. La windsurfista Marta Maggetti è appena rientrata dai Mondiali in Australia. Quinta nella classifica generale, di sicuro farà parte della squadra azzurra che volerà a Tokyo. «Dovrà decidere la Federazione – precisa Marta, a letto con un brutto raffreddore –. Ci sono ancora due eventi di qualificazione, la tappa delle World cup series a Genova, ad aprile, e a maggio il campionato Europeo, ad Atene. Temo che la Coppa del mondo di Genova salterà vista l’emergenza coronavirus in Italia. Peccato, era la prima volta che si gareggiava in Italia. Non dovrebbero esserci problemi invece per gli Europei in Grecia. Speriamo bene».

La nazionale di nuoto sincronizzato della quale fa parte anche Francesca Deidda deve conquistarsi la qualificazione ai Giochi in un torneo in programma dal 30 aprile al 3 maggio. Dove? Ancora nulla è stato deciso. La speranza è che le manifestazioni non vengano annullate pregiudicando così la partecipazione ai Giochi. «Sarebbe un’ingiustizia, le Olimpiadi sono il sogno più grande di ogni atleta», conclude Oppo a nome di tutti.
 

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