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Biancoblù già in Spagna la Champions va avanti

dall’inviato
Biancoblù già in Spagna la Champions va avanti

I ragazzi di Pozzecco ieri sono arrivati a Burgos, domani è in programma Gara2 Il presidente Sardara: «Stiamo prendendo precauzioni, la situazione è serena»

09 marzo 2020
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ROMA. Nessun festeggiamento per la vittoria, a nanna presto, sveglia comoda e subito tutti in viaggio. Il weekend romano della Dinamo si è chiuso ieri a metà mattinata, quando la comitiva biancoblù si è presentata a Fiumicino ed è decollata alla volta di Madrid. Dalla capitale spagnola, il gruppo guidato da Gianmarco Pozzecco ha poi proseguito in pullman verso nord alla volta di Burgos, distante circa 250 chilometri.

Oggi la squadra si allenerà regolarmente, poi domani sera alle 20,30 affronteranno il San Pablo Burgos in gara2 del Round of 16 della Champions League. Una gara senza appello, per il Banco di Sardegna, che dopo avere perso gara1 al palazzetto di piazzale Segni è ora costretta a vincere per non chiudere la propria esperienza nella manifestazione targata Fiba.

Prove di normalità, dunque, per Marco Spissu e compagni, che sabato sera contro la Virtus di Piero Bucchi sono scesi in campo per la prima volta a porte chiuse, all’interno del palasport più grande d’Italia: il Forum di Assago è omologato per 500 spettatori in più rispetto agli 11.500 del PalaEur, ma l’impianto capitolino vanta una volumetria decisamente più ampia. Una condizione ambientale decisamente particolare, che non ha potuto non condizionare i protagonisti sul parquet.

«È stato tutto molto strano – ha detto a caldo Jaime Smith, ultimo arrivato in casa sassarese, al suo secondo esordio in campionato in maglia biancoblù –. Non so dire se chi gioca fuori casa sia avvantaggiato rispetto a chi è in casa, e che quindi non può contare sul supporto del suo pubblico. Di certo nessuno di noi è abituato a scendere in campo per una partita ufficiale senza gli spettatori sugli spalti». «È stato davvero particolare – ha confermato Dwayne Evans –, il basket è fatto di emozioni, anche per chi scende in campo, e giocare nel silenzio non aiuta a entrare pienamente nel clima partita».

A proposito di clima, nel pomeriggio il presidente biancoblù Stefano Sardara ha raccontato attraverso un video pubblicato sui canali ufficiali della Dinamo l’aria che si respira in questa trasferta davvero particolare, sospesa a metà tra il blocco del campionato italiano e l’apparente normalità delle coppe europee.

«Tutto prosegue per il meglio – ha detto Sardara –, abbiamo la sensazione che la Spagna sia un po’ come l’Italia di un paio di settimane fa. La situazione è molto tranquilla, non vediamo in giro grande preoccupazione. A Burgos si giocherà regolarmente e immagino che si giochi anche a porte aperte. Noi siamo arrivati in Spagna con responsabilità, stiamo vivendo questa situazione con estrema attenzione. Sappiamo che il momento è complicato ma non ci facciamo prendere dal panico perché non ce n’è il motivo. Abbiamo adattato il nostro stile di vita alle prescrizioni che sono arrivate, che vanno rispettate da tutti in maniera rigorosa se vogliamo debellare il virus».

Poi due considerazioni sul match a porte chiuse vinto sabato sera contro la Virtus. «A Roma è andato tutto nel migliore dei modi – ha aggiunto il primo dirigente del club sassarese –, al di là dell’allarme iniziale che fortunatamente è rientrato, tutto si è svolto in maniera regolare. Siamo contenti della vittoria, anche se in questo momento la parte sportiva non è sicuramente la priorità, ma per noi era comunque importante riprendere la marcia in campionato. Lunedì (oggi, ndr) tra assemblea di Lega e consiglio federale vedremo quali decisioni verranno prendere». (a.si.)

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