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Il Porto Cervo non ha paura Mister Spano: «Siamo pronti»

PORTO CERVO. Il girone D di Prima categoria si congela per un paio di settimane – eventuali proroghe escluse – e il Porto Cervo continua imperterrito a guardare tutti dall’alto. Dall’alto del suo...

09 marzo 2020
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PORTO CERVO. Il girone D di Prima categoria si congela per un paio di settimane – eventuali proroghe escluse – e il Porto Cervo continua imperterrito a guardare tutti dall’alto. Dall’alto del suo primo posto, a quota 52 punti, inseguito a distanza dalle principali antagoniste Tempio (46 punti) e Ozierese (44). Ieri la ex Monti di Mola avrebbe dovuto affrontare il Coghinas, ma il comunicato diffuso dalla Lega nazionale dilettanti ha rinviato ogni discorso sul campo al 22 marzo. Comunque, i giocatori bianconeri nei giorni scorsi si sono allenati come di consueto, e così faranno questa settimana. Anche se sostenere che sia tutto normale è relativo.

«Ci siamo allenati con le dovute precauzioni – spiega l’allenatore della formazione capolista, Giuseppe Spano – Non abbiamo giocato partitelle durante le sessioni di allenamento e il lavoro atletico nè svolto sempre a debita distanza tra i giocatori. Noi ci stiamo facendo guidare dal buonsenso». Resta il racconto dell’ultima partita giocata il primo marzo, col Pozzomaggiore, è finita zero a ero. «Si è ripetuta una situazione che ci troviamo ad affrontare spesso in casa, con un grande atteggiamento difensivo degli avversari e quindi per noi diventa difficile andare a segno. Ma ho poco da rimproverare ai ragazzi».

Torna ancora più indietro Giorgio Delucca, segretario del Porto Cervo, allo scontro diretto a Tempio vinto 2-4. «In quell’occasione, i giocatori hanno dimostrato, specie nel primo tempo, cosa significhi giocare a calcio, gli avversari sono stati asfaltati sotto tutti i punti di vista. La squadra ha giocato di prima, con velocità, esprimendo un bel calcio».

Unica pecca, «l’infortunio di Antonio Merone». Per il perno del centrocampo smeraldino, infatti, il campionato è finito. «Ci dispiace molto per lui – ribadisce Delucca – ed è una grossa tegola per tutta la la squadra. Abbiamo diversi centrocampisti validi ma lui ci aveva dato sin qui un grande contributo. Sarebbe stato più bello, visto che era l’ultimo anno di carriera, vederlo chiudere in bellezza alla fine del torneo».

Paolo Ardovino

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