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La stagione in Sardegna non comincia neanche

SASSARI. L’emergenza coronavirus ha stoppato la stagione di tante discipline in tutta Italia ed in Sardegna, ma una in particolare è stata proprio bloccata ai nastri di partenza. Si tratta del...

16 marzo 2020
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SASSARI. L’emergenza coronavirus ha stoppato la stagione di tante discipline in tutta Italia ed in Sardegna, ma una in particolare è stata proprio bloccata ai nastri di partenza. Si tratta del baseball, e della sua versione femminile, il softball, che avrebbe dovuto prendere il via ad aprile, ma che al momento rimane anch’essa al palo. «Ci siamo adeguati al decreto del presidente del Consiglio dei ministri - racconta il presidente regionale Franco Marongiu . ma speriamo di poter riprendere presto».

E’ durante la bella stagione che scende in campo questo sport, che nell’isola vanta numeri in crescita, con diciotto società, due delle quali si occupano di non vedenti, nelle province di Cagliari, Sassari e Nuoro. Con realtà importanti, come il Supramonte Orgosolo, che dopo quindici anni nella A1 di softball è retrocesso l’anno scorso in A2, dove dà vita al sentito derby con il Nuoro. Mentre il campo maschile a guidare la pattuglia dei Quattro Mori è il Cagliari, anch’esso in A2, seguito in B dalla Catalana Alghero, presenza ormai consolidata.

Dietro all’attività nazionale spinge quella regionale, con i campionati di C di baseball e softball, più tutti i tornei under. Nel complesso oltre settecento tesserati, pronti a macinare centinaia di chilometri ogni settimana. «Abbiamo poche possibilità di confronto - ammette Marongiu - varie società fanno solo attività giovanile, l’attività nazionale comporta buone capacità economiche». Un altro limite allo sviluppo è quello dei campi di gioco. Al momento la Sardegna ne ha otto, solo cinque dei quali in grado di ospitare gare nazionali. In questo contesto spicca il caso del Cagliari, che disputa i suoi incontri “casalinghi” di B ad Iglesias. Le speranze di avere un campo nel capoluogo ci sono, ma non si potranno realizzare prima di un paio d’anni.

Ciononostante il movimento riesce ad esprimere anche delle eccellenza che vanno oltre il panorama isolano. L’anno scorso l’algherese George Green si è laureato in Ungheria campione europeo under 13 con la maglia della nazionale di categoria, Mattia Sireus, di Domusnovas, è stato selezionato per l’Accademia nazionale, che lavora all’Acquacetosa di Roma, ed il cagliaritano Gabriele Angioy è nel girone della nazionale maggiore.

«Nonostante questi ostacoli stiamo crescendo - aggiunge Marongiu - l’anno scorso abbiamo ottenuto dalla federazione nazionale un tunnel gonfiabile, dove i bambini possono provare a colpire con una mazza le palline di gommapiuma lanciate da una macchina. Lo abbiamo esposto ad Alghero, Iglesias e Domusnovas prima dello stop ed ha avuto un grande successo». (f.f.)

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