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Tokyo, niente decisioni drastiche

Il Cio per ora resiste. Ma il n. 2 del comitato del Giappone è positivo al virus

18 marzo 2020
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ROMA. L'invito agli atleti a «continuare la preparazione per le Olimpiadi di Tokyo» perché «con oltre quattro mesi, non è necessario prendere decisioni drastiche ora»: è questa la sintesi della prima giornata di consultazioni del Comitato olimpico internazionale che ieri ha sentito le federazioni (oggi invece sentirà i comitati olimpici nazionali) per fare il punto della situazione vista l'emergenza coronavirus sui Giochi di Tokyo 2020 prima di prendere qualsiasi decisione.

Mentre l'Uefa ha spostato di un anno Euro 2020, da Losanna e Tokyo al momento non contemplano la possibilità di un rinvio dei Giochi: mancano 139 giorni al 24 luglio, data della cerimonia inaugurale e al Cio e soprattutto in Giappone confidano che fino ad allora la pandemia sarà risolta. Nel frattempo, però, il vice capo del comitato olimpico giapponese è risultato positivo al coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso comitato in una nota.

Il governo giapponese aveva detto comunque di voler continuare con la preparazione delle Olimpiadi, confermando la data di inizio prevista per questa estate. «Continueremo a supportare gli atleti, consultando i rispettivi comitati olimpici nazionali - fa sapere il Cio - Restiamo pienamente impegnati per Tokyo 2020 e, con oltre quattro mesi, non è necessario prendere decisioni drastiche in questa fase». Il Cio confida che «le numerose misure adottate da molte autorità di tutto il mondo contribuiranno a contenere la situazione del coronavirus, che è senza precedenti: e i nostri pensieri sono per le persone colpite».

Il presidente del Cio Thomas Bach sottolinea che «la salute e il benessere di tutti coloro che sono coinvolti nella preparazione dei Giochi olimpici di Tokyo 2020 è la nostra principale preoccupazione. Sono state prese tutte le misure per salvaguardare la sicurezza e gli interessi di atleti, allenatori e squadre di supporto. Siamo una comunità olimpica; ci sosteniamo a vicenda in tempi buoni e in tempi difficili. Questa solidarietà olimpica ci definisce una comunità».

Il comitato olimpico spiega di continuare ad «agire in modo responsabile» e ha confermato il lavoro della task force istituita a metà febbraio. Previsti anche piani alternativi circa le qualificazioni olimpiche che erano in programma nei prossimi mesi: «Il 53% degli atleti ha già il pass - sottolineano da Losanna - per il restante 43% il Cio collaborerà con le federazioni per apportare tutti gli adattamenti necessari e pratici ai rispettivi sistemi di qualificazione. Quelli già assegnati restano agli atleti che li hanno ottenuti».

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