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virus e ingaggi 

Meo Sacchetti apre al taglio: «Si può fare» ll calcio tentenna

ROMA. Lo sport colpito dal coronavirus pian piano si ferma ovunque e affronta problematiche sconosciute, economiche e sociali. Si apre ad una crisi che se l'emergenza dovesse prolungarsi potrebbe...

20 marzo 2020
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ROMA. Lo sport colpito dal coronavirus pian piano si ferma ovunque e affronta problematiche sconosciute, economiche e sociali. Si apre ad una crisi che se l'emergenza dovesse prolungarsi potrebbe essere devastante e tra i temi centrali c'è anche quello degli ingaggi, tra etica, realismo e lungimiranza. Tra i primi a rompere gli indugi nella discussione è il il ct dell'Italbasket, Meo Sacchetti, che si dice pronto a rivedere il suo cachet: «In questo momento la cosa più importante non è lo stipendio ma la salute», dice rispondendo alla lettera della Fip che annuncia ai suoi collaboratori una rivisitazione dei compensi.

Ma è il mondo del calcio, con le sue cifre da brivido, a trovarsi in prima fila. Il tema in Italia era stato aperto dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, secondo il quale il taglio degli ingaggi non deve essere un tabù, supportato in questo dallo stesso ministro dello Sport, Spadafora, e domani la questione verrà affrontata in una riunione informale della Lega serie A. Sul piatto una proposta di decurtazione da avanzare all'Aic e anche all'Aiac, che non hanno alzato un muro ma sono in attesa di vedere come si evolverà la situazione, consapevoli che un prolungamento dello stop rischia di mettere tutti in difficoltà. È presto per fare cifre e percentuali, ma da qualche parte si dovrà cominciare.

In Germania i giocatori del Borussia Moenchengladbach hanno proposto di ridursi gli stipendi. Il ct della nazionale, Loew, è anche lui pronto a fare un passo in quella direzione. In Svizzera, invece, il club del Sion ha deciso di risolvere la questione in altra maniera licenziando per «cause di forza maggiore» ben nove giocatorirente. Sul fronte opposto, in Brasile una storica società storica come il Flamengo, che ha annunciato di non voler tagliare gli stipendi ai giocatori né agli altri dipendenti.

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