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L’attesa del “puma” Smith tra esercizi e videogames

L’attesa del “puma” Smith tra esercizi e videogames

Basket, il play americano della Dinamo si allena a casa come i compagni «Sono felice di essere tornato a Sassari, qui le persone fanno la differenza»

22 marzo 2020
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SASSARI. Felice di essere tornato, impotente di fronte alla situazione che si è creata, annoiato ma non abbattuto. Il ritorno di Jaime Smith a Sassari è stato un po’ diverso da quanto il play americano si sarebbe aspettato: dopo la grande stagione scorsa, le scelte estive della Dinamo lo hanno portato verso la Turchia, ma l’esperienza a Bandirma si è conclusa anzitempo a causa delle difficoltà economiche del club. A quel punto è arrivata la chiamata della società di Stefano Sardara, e l’ex giocatore di Cantù non ci ha pensato due volte.

«È stato tutto così surreale e inaspettato – ha detto Smith in questi giorni, nel botta e risposta con i tifosi biancoblù sul profilo instagram della Dinamo –. È successo tutto così in fretta ma ovviamente ero molto ben lieto di tornare». Smith lo scorso anno aveva legato molto con coach Gianmarco Pozzecco, ed è stato ben felice di ritrovarlo, anche se con dinamiche di rotazioni differenti.

Ma il “puma” di Birmingham, Alabama, aveva trovato grande feeling con la piazza. «I tifosi qui sono molto appassionati – garantisce – e devo ammettere che le partite in casa sono le migliori. A Sassari sapevo di trovare una società come la Dinamo, ottime persone, tifosi fantastici e buon cibo. È un posto in cui mi trovo molto bene. Le differenze con la Turchia? Grandi, molto grandi, sia a livello culturale che modo di vivere. Però devo dire di essere stato molto bene anche in Turchia».

Poi spazio ad alcune curiosità. Per esempio il modo in cui si cerca la concentrazione prima delle partite. «Una delle cose più importanti che faccio – dice il numero 3 del Banco di Sardegna – è riguardare i vecchi video delle partite in cui ho giocato bene. Non mostro tante emozioni in campo? Solitamente sono così immerso nella partita che non penso a esultare finché non è finita».

E in questi giorni, mentre è costretto a stare in quarantena così come i suoi compagni di squadra («mi alleno una volta al giorno, guardo Netflix, gioco ai videogames e uso il telefono»), Smith ha riavvolto idealmente anche l’album dei ricordi della prima stagione in maglia biancoblù, nella quale ha condotto i sassaresi alla conquista del primo alloro europeo e sino a gara7 della finale scudetto. «La partita più emozionante dello scorso anno – conclude Smith, che dal momento del suo ritorno ha potuto giocare soltanto una gara di campionato – è stata quella in Coppa Italia, con la vittoria contro Venezia. La mia prestazione migliore? Sicuramente Gara3 della semifinale playoff con Milano».

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