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«Stop giusto, ora mi alleno in terrazzo»

«Stop giusto, ora mi alleno in terrazzo»

L’atletica isolana si interroga sul futuro. La velocista Neri: «Ne usciremo»

22 marzo 2020
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SASSARI. «L'attività agonistica in Sardegna, come nel resto d'Italia, è completamente bloccata. Stiamo attraversando un momento molto delicato che richiede grande responsabilità da parte di tutti, atleti compresi». Sergio Lai, presidente della Fidal Sardegna, commenta così lo stop imposto dall’emergenza coronavirus: chiusi nell’isola tutti i campi di atletica e gli impianti sportivi. «Per ora siamo in un limbo, non sappiamo quando potremo riprendere l’attività. Il 27 è convocato in video conferenza il Consiglio Nazionale Fidal che dovrà prendere una decisione».

Molto preoccupato anche Giorgio Fenu, tecnico del Cus Sassari. «È un brutto momento, per tutti e non solo per gli sportivi. In ogni caso al primo posto c’è la salute. Purtroppo, credo che prima di maggio non si potrà riprendere la normale attività e quando riprenderà sarà ancora per un po’ di tempo limitata. Speriamo di poter salvare almeno parzialmente la stagione 2020».

Sulla stessa linea Paolo Reni, tecnico federale e dirigente-tecnico dell'Ichnos Sassari, società che lo scorso anno ha vinto i campionati societari assoluti su pista e il Gran Prix. «La situazione è grave ed è giusto fermarsi – dice –. I ragazzi erano pronti a vivere un'altra stagione da protagonisti ma il momento è delicato. L'attività si sposterà di almeno due mesi con gli atleti che perderanno la forma ma la salute è molto più importante».

«Mi alleno come posso sul terrazzo di casa», dice Nadia Neri, sprinter sassarese pluricampionessa sarda della velocità e quest'anno capace di aprire la sua stagione agonistica 2020 con il personale nei 60 metri indoor (tempo di 7"57) con cui si è guadagnata la finale ai campionati italiani assoluti. Per lei si prospettava una stagione agonistica a alti livelli. «Ero in forma come non lo sono mai stata, ma ora è giusto fermarsi». Nadia Neri , fresca di laurea in medicina, comprende benissimo quali sono oggi le priorità.

«Mi dispiace interrompere la stagione agonistica, ero pronta a fare grandi cose – ammette Nadia–. Ci credeva anche il mio tecnico Pompilio Bargone. Ma ora ci sono cose più importanti a cui pensare. Noi atleti siamo i primi a dover dare l'esempio con comportamenti corretti e consapevoli. Ora rimanere a casa è un sacrificio necessario se vogliamo uscire al più presto da questa situazione. Insieme ce la faremo, ne sono convinta».

Roberto Spezzigu

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