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Una corsa contro il tempo, la Serie A spera di evitare il crac

Una corsa contro il tempo, la Serie A spera di evitare il crac

MILANO. I costi della crisi per il coronavirus rischiano di aprire un fronte nel mondo del calcio. La Lega Serie A intende proporre lunedì sera all'Assocalciatori un piano collettivo e l'idea al...

28 marzo 2020
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MILANO. I costi della crisi per il coronavirus rischiano di aprire un fronte nel mondo del calcio. La Lega Serie A intende proporre lunedì sera all'Assocalciatori un piano collettivo e l'idea al momento è quella di una sospensione degli stipendi, una misura transitoria in attesa di capire se e quando si ricomincerà a giocare. Poi, molto probabilmente, la questione dei tagli verrà affrontata squadra per squadra, fra dirigenti e capitani.

Dal punto di vista della Lega, una soluzione condivisa serve evitare che alcuni club paghino e altri no. Dopo la riunione di ieri con il presidente di Lega, Paolo Dal Pino, e l'ad, Luigi De Siervo, il 'sindacatò guidato da Damiano Tommasi aspetta di conoscere bene i dettagli, e già filtra qualche dubbio, visto che era un'ipotesi già prospettata qualche settimana fa, ritenuta non necessaria visto che i prossimi controlli della Covisoc sui pagamenti sono previsti solo a maggio. «Il taglio degli stipendi? La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente, nessuno può far finta di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno, ricorrendo a soluzioni e ipotesi di sospensione e riduzione», ha osservato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ha la leadership nella gestione degli effetti dell'emergenza coronavirus sul calcio e spera di completare il campionato ma al massimo entro fine luglio per non compromettere quello 2020/21.

È indubbio che l'industria del pallone subisca danni e molti proprietari sono anche imprenditori. Inoltre diverse società versavano già in condizioni finanziarie non solide prima del Covid-19, alcune non avrebbero pagato febbraio, e altre hanno appena saldato gennaio. I club mettono in conto un calo delle sponsorizzazioni, da sommare ai ricavi da stadio persi, alle tournée da annullare in estate. Alcuni poi hanno già scontato le prossime rate dei diritti tv e c'è chi teme che le emittenti sospenderanno i pagamenti finché il campionato non riprende.

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