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venti giorni dopo  

Dalle polemiche al dramma anche Burgos in emergenza

Dalle polemiche al dramma anche Burgos in emergenza

SASSARI. Oltre 700 contagi a livello provinciale, con 49 morti; 46 nuovi di positività e 7 morti in città nella sola giornata di ieri. Il tutto nel contesto di un’emergenza nazionale che è prossima a...

30 marzo 2020
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SASSARI. Oltre 700 contagi a livello provinciale, con 49 morti; 46 nuovi di positività e 7 morti in città nella sola giornata di ieri. Il tutto nel contesto di un’emergenza nazionale che è prossima a raggiungere a livello numerico quella dell’Italia.

Non esistono luoghi immuni dal contagio, neppure Burgos. Sembra passata una vita, ma soltanto 20 giorni fa nella città spagnola si consumava uno degli episodi più spiacevoli dell’intera storia della Dinamo, con un mix tra incomprensioni, leggerezza e arroganza che hanno finito per scrivere una pagina nerissima della Champions league di basket.

Soltanto 20 giorni fa la Dinamo, dopo essere uscita di scena dalla competizione Fiba, lasciava il palazzo dello sport di Burgos accompagnata dal coro di scherno di un gruppo di tifosi di casa, che inneggiavano al coronavirus. Con le accuse rivolte a fine gara da coach Joan Peñarroya nei confronti della società sassarese che oggi appaiono come “lunari”.

“Lalalalalala coronavirus”, cantavano i tifosi di Burgos, e di “teatrino” e “buffonata” parlava il coach spagnolo, a proposito delle paure di giocatori, staff e dirigenti biancoblù, che avevano chiesto (e infine ottenuto) di poter giocare a porte chiuse per limitare al massimo il rischio del contagio. «In Italia l’emergenza era già esplosa in tutta la sua drammaticità – ha poi spiegato Stefano Sardara – mentre in Spagna non avevano la minima idea dei rischi».

Una settimana prima a Sassari si era giocato a porte aperte, è vero, ma proprio in quei giorni la situazione era precipitata ed era ormai chiaro che giocare in un palazzetto pieno sarebbe stato da quel momento in poi un suicidio. Il Covid-19 avanzava ormai inesorabilmente: anche a Burgos, nella regione della Castilla y Leon e nel resto della penisola iberica. Dove, stando ai dati aggiornati a ieri sera, i contagi sfiorano quota 80mila e i morti sono almeno 6500. Un dramma enorme, come in Italia e nel resto del mondo. Altro che teatrino. (a.si.)

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