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«Io e Giulini abbiamo anticipato la Juventus»

La rivelazione di Zenga, tecnico del Cagliari: «Nel mio contratto c’è una clausola di buon senso»

31 marzo 2020
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CAGLIARI. Walter Zenga è chiuso ad Asseminello dalla sera del 7 marzo. L'allenatore del Cagliari, che non ha ancora esordito sulla panchina rossoblù in una partita ufficiale, ha toccato diversi temi ai microfoni di Radio 1. Dall’emergenza Covid-19, agli scenari sulla ripresa della stagione alla riduzione degli ingaggi. Lo ha fatto, come sempre, con schiettezza, esprimendo la propria opinionesenza filtri. Sulla ripresa del campionato si è espresso così: «In questo momento è difficile ipotizzare una data: la priorità ora è tornare alla vita, poi le Leghe troveranno un accordo con le istituzioni sportive per riscendere in campo. Tutto quello che è successo ci cambierà, apprezzeremo la bellezza di ciò che ci circonda».

L'argomento che tiene banco in questi giorni è il taglio degli stipendi. La Juventus ha aperto una strada che gli altri club possono percorrere. «I soldi in questo momento non possono essere la priorità. Vi svelo un particolare: quando il 3 marzo ho firmato con il Cagliari, col presidente Giulini abbiamo messo una clausola di buon senso nel contratto, che riguardava proprio questo periodo. Le persone intelligenti vagliano ciò che può succedere con anticipo e hanno delle soluzioni a riguardo: quello che sta facendo la Juventus Giulini ed io lo abbiamo fatto a inizio mese».

Non ci sono certezze su quando il campionato potrà ripartire. C'è anche il rischio che questa stagione possa essere archiviata senza riprendere a giocare. «Quando si ripartirà la metodologia di preparazione sarà completamente differente - ha aggiunto Zenga -. Saranno passati due mesi in cui i calciatori sono rimasti chiusi in casa, senza fare allenamenti specifici. Si giocherà un campionato di 12-13 partite in un lasso di tempo ristretto. C’è stata un’apertura per andare oltre il 30 giugno. Se ci sarà da giocare in estate lo faremo».

Un tour de force che potrebbe creare non pochi problemi. «Il calcio va in secondo piano rispetto alla salute e alla ripresa delle attività produttive conclude Zenga -. Ma è un fattore importante per il Pil nazionale. Per cui anche se il campionato dovesse durare 14 mesi, Mancini saprà scegliere gli uomini migliori per fare un grande Europeo. Ho allenato in Serbia, Romania dove i tornei finiscono a fine maggio-inizio giugno e dopo 10 giorni si va in ritiro per preparare i preliminari di Europa League. Non vedo il problema di giocare una stagione lunga».

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