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«Anche il Cagliari ci dà un taglio»

di Roberto Muretto
«Anche il Cagliari ci dà un taglio»

Giulini ringrazia i tesserati: «Hanno rinunciato a una mensilità, una scelta che ci aiuta a coprire un buco di 4 milioni»

01 aprile 2020
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CAGLIARI. Il calcio rischia una crisi finanziaria senza precedenti. Se il campionato non dovesse riprendere il "buco" di bilancio potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza dei club. Tommaso Giulini guarda con preoccupazione al futuro e ieri, ospite della trasmissione "Monitor" il presidente del Cagliari ha usato parole forti contro alcuni suoi colleghi che si sono lasciati andare a dichiarazioni fuori luogo. «Il calcio ha dato una pessima immagine - il suo commento -, sono state dette cose che non ho problemi a definire vergognose. Personalmente faccio fatica a parlare di pallone in una situazione così straziante». Il patron rossoblù si è focalizzato sulla sua società dando subito una notizia: «I nostri tesserati hanno mostrato grande senso di responsabilità rinunciando a una mensilità. Sono stati loro a proporlo e noi abbiamo apprezzato molto questo comportamento. C’è il rischio di cassa integrazione totale o parziale per alcuni nostri dipendenti. L’auspicio è che si possa ripartire prima possibile, sarebbe meglio per tutti. La cosa che mi sta più a cuore è la sorte dei lavoratori».

Giulini è da un mese a Villasimius: «Ho un giardino dove posso lavorare e i miei figli distrarsi. Vengo ad Assemini un paio di giorni alla settimana. Mi divido tra qui e Macchiareddu», dove ci sono gli stabilimenti della Fluorsid. In questi giorni si discute non solo di stipendi ma si cerca di capire se il campionato potrà ripartire o meno. «Il vantaggio - spiega il numero 1 dei Quattro Mori - sarebbero le classifiche certe ed evitare un fiume di ricorsi e polemiche. Se non fosse così, sarebbe impresa titanica mettere tutti d’accordo. E comunqe se si dovesse ricominciare lo si farà a porte chiuse con protocolli meticolosi. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i nostri tifosi, io lascerei decidere a loro se vogliono che la stagione venga portata a termine, oppure pensare già alla prossima».

Si dice che questo stop al Cagliari sia costato finora circa 4 milioni di euro. Giulini conferma: «Più o meno la cifra è questa. Ma la rinuncia a una mensilità di tutti i nostri tesserati ci aiuta a coprire buona parte di questa perdita. Il problema grosso sarebbe se il campionato non potesse ripartire. In quel caso entrerebbero in gioco i diritti televisivi e il buco di bilancio sarebbe enorme. In questo momento le nazionali sono l’ultimo problema. I giocatori devono capire che in difficoltà sono le società, cioè quelle che li pagano. Devono avere rispetto del loro datore di lavoro. Il calcio non è un pianeta a parte».

Uno scenario che nessuno si sarebbe mai immaginato. Giulini fa fatica a parlare di mercato ma ci prova. «Stiamo facendo delle valutazioni. Il prossimo mercato sarà povero, fatto di scambi. Per noi molto complicato. L’obiettivo sarà costruire una squadra che faccia bella figura». Una squadra con Nainggolan? «Tenerlo qui? Se ci saranno le condizioni sì. Ha dimostrato quanto può essere importante per noi. Se lui vuole rimanere proveremo a imbastire trattativa con l’Inter, ma sarà complessa. Ora non posso dire se resterà».

Novità anche sul progetto dele nuovo stadio. «La strategia cambia - dice Giulini -. Abbiamo iniziato la discussione col governatore Solinas e il sindaco Truzzu per non proseguire con la costruzione di nuovi spazi commerciali. Rischiamo la recessione, non sarebbe intelligente. Noi progetteremo lo stadio e basta. Se vinceremo il bando lo costruiremo, altrimenti lo faranno altri e il Cagliari ci giocherà».

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