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L’isola va a muro compatta per lo stop definitivo

L’isola va a muro compatta per lo stop definitivo

Ma i responsabili delle società di B sono preoccupati per l’aspetto economico della crisi

01 aprile 2020
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SASSARI. Le settimane di inattività trascorrono, lo stop allo sport a causa dell’emergenza coronavirus prosegue. Si potranno concludere i campionati di serie B di pallavolo, e soprattutto come, mancando nove turni della stagione regolare e i playoff?

«Il nostro auspicio - dice Mario Susini, presidente del Sarroch di B maschile – è che le classifiche vengono congelate, e che si passi direttamente ai playoff». «Mi preoccupano i tempi – aggiunge Manlio Puxeddu, coach del Cus Cagliari –. Una volta annullato lo stop serviranno 2-3 settimane per rimettere gli atleti in condizione di giocare. Non mi tiro indietro, eravamo in corsa per i playoff e ce la vorremmo giocare. Ma, vivendo con due genitori avanti con l’età, prima di riaffrontare trasferte e altro, vorrò essere sicuro che l’emergenza sia alle spalle».

«Se ci sarà l’occasione di ripartire ben venga – è l’analisi di Alessio Bittu, numero uno del Garibaldi La Maddalena – ma è difficile. I giocatori hanno contratti fino a maggio, poi la maggior parte fa lavori stagionali. E sono ancora più preoccupato per la prossima stagione. Con le piccole imprese in crisi dove troveremo i soldi? Spero che la Fipav conceda dei contributi straordinari». «Non ci sono le condizioni per riprendere – è categorico Giampaolo Galleri , dirigente della Silvio Pellico 3P Sassari – l’unica è chiudere e cancellare le retrocessioni, magari valutando una formula ad hoc per chi lottare per la promozione». «Non penso si riprenderà – si accoda Antonio Guidarini, tecnico del Capo d’Orso Palau di B1 femminile – si potrebbe riprendere a ottobre con i roster delle squadre bloccati, e poi riaprire il mercato a gennaio». «Tornare a giocare non ha senso – ribadisce Francesco Marongiu, patron della San Paolo Cagliari di B2 femminile – meglio chiudere senza promozioni e retrocessioni. Questa crisi deve farci tornare a lavorare con i giovani, facendo sport come attività sociale». «I campionati sono finiti – commenta Francesco Marcetti, presidente dell’Olbia – ci sono cose più importanti da risolvere, e poi le atlete dovranno pensare agli esami, ai lavori stagionali e altro. Ma le società vanno tutelte, nonostante lo stop continuiamo ad affrontare delle spese». «E’ meglio congelare tutto e ripartire così la prossima stagione – riflette Laura Bozzo, che guida la Mareblù Oristano – in realtà, vista la condizione economica critica, quello che mi preoccupa di più è proprio il futuro».

Fabio Fresu

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