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L'ex Boninsegna rallenta la corsa rossoblù

Enrico Gaviano
L'ex Boninsegna rallenta la corsa rossoblù

50 anni fa lo scudetto: contro l'Inter il Cagliari cade e vede la Juve avvicinarsi a un punto

08 aprile 2020
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CAGLIARI. Roberto Boninsegna al telefono quando gli si parla del Cagliari campione del 1970 esclama: «Guardi, quello scudetto è merito mio!» Ridacchia il bomber di mille battaglie, per tener fede alla fama di persona gioviale e sempre pronta allo scherzo. «Sono andato via io – spiega Bonimba – e sono arrivati Domenghini, Gori e Poli e anche soldi. Insomma con quei rinforzi la squadra vinse lo scudetto ».

Inter-Cagliari 1-0. Ma nel cammino che portò il Cagliari a trionfare, lui fu protagonista di una delle due sole sconfitte in campionato di quella magnifica squadra. I rossoblù infatti caddero a San- Siro, proprio il 15 febbraio di cinquant’anni fa, e a decidere la partita fu proprio lui, l’ex, il cannoniere che sino all’anno prima aveva formato nel Cagliari con Riva un tandem d’attacco da sogno, tuttora il migliore che abbia mai vestito la maglia rossoblù. «Me la ricordo bene quella partita – fa Boninsegna al telefono –. Per noi quel match era di vitale importanza. Eravamo sotto di sei lunghezze a 10 giornate dalla fine, e vincendo ci saremmo avvicinati a 4 punti. Era l’ultima occasione per riuscire a stare in corsa per la vittoria finale ». Così l’Inter profuse tutte le forze per poter avere la meglio sugli uomini di Scopigno, scappati in fuga in testa alla classifica dalla 5a giornata di andata.

Partita scialba. Le cronache dell’epoca raccontano di una partita abbastanza scialba, con pochi guizzi da entrambe le parti. Anche Riva non sembrava in grande giornata e le poche puntate verso la porta nerazzurra erano state fermate dalle parate del portiere di casa Lido Vieri. Ma il destino era pronto, come sempre, a scombinare le previsioni di una partita destinata a finire sullo 0-0. A sette minuti dalla fine un contrasto al limite dell’area fra Nenè e Facchetti venne sanzionato dall’arbitro Sbardella con un calcio di punizione. I rossoblù protestarono, i nerazzurri si concentrarono: era probabilmente l’ultima occasione per far gol .

Il gol dell'ex. «Mariolino Corso toccò il pallone verso sinistra – ricorda Boninsegna – e io calciai di sinistro rasoterra spedendo la palla sull’angolino alla mia destra». Albertosi, che sino a quel momento aveva sbrigato l’ordinaria amministrazione con la solita sicurezza, lasciandosi andare ogni tanto ai suoi voli plastici, si tuffò ma non riuscì ad arrivare a toccare il pallone. «Il bello – ricorda ancora Boninsegna – che qualche conoscente di Cagliari poi si lamentò con me per quel gol. Io risposi: ragazzi, ormai sono un giocatore dell’Inter, devo fare il mio dovere».

Bonimba cuore rossoblù. E pensare che Boninsegna pensava di dover restare al Cagliari vita natural durante. «Mi trovavo bene – dice –, mi ero anche sposato e avevo messo su casa in città. E poi sognavo di vincere lo scudetto con il Cagliari ». Nel 1968/69, in effetti, i rossoblù ci erano andati vicinissimi. «Arrivammo secondi ma avremo potuto vincerlo noi il campionato. Diciamo che pagammo la panchina corta e i tanti aiuti avuti dalla Fiorentina, che alla fine si laureò campione d’Italia. Qualche rigore di troppo per i viola, insomma, tanto che qualcuno ribattezzò quella vittoria lo scudetto di Artemio Franchi». Poi, però finita la stagione, il duo Riva-Boninsegna dovette scindersi dopo 3 campionati in cui era diventato l’incubo di tutte le difese italiane. «Arrivò Scopigno e mi disse: senti uno di voi due deve andare via, il Cagliari ha bisogno di soldi. Gigi però non ha intenzione di muoversi. E io risposi: d’accordo mister, vado via, basta che mi mandiate all’Inter. Fui accontentato ». E da buon ex, mise subito il segno contro il Cagliari. Quel risultato consentì alla Juve, che nella stessa giornata aveva battuto 4-0 il Vicenza, di avvicinarsi a una sola lunghezza dalla capolista sarda. A 9 turni dalla fine il duello si faceva sempre più appassionante....

Il tabellino. INTER: Vieri, Burgnich, Facchetti, Bertini, Landini (dal 12’ Bedin), Cella, Reif, Mazzola, Boninsegna, Suarez, Corso (12. Girardi, non utilizzato)

CAGLIARI: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Nenè, Domenghini, Brugnera, Gori, Greatti, Riva (12. Reginato, 13. Poli, non utilizzati)

ARBITRO: Sbardella di Roma

RETE: al 38’ della ripresa Boninsegna

NOTE: dopo la bufera di ieri, giornata quasi splendida, almeno per i milanesi; 80mila  (5/continua)

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