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Patacchiola: «Chris la mia nuova luce»

Patacchiola: «Chris la mia nuova luce»

Il difensore del Latte Dolce racconta il suo lockdown e la nascita del primo figlio

18 maggio 2020
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SASSARI. Un pallone, un avversario, l'erba del campo, il fischio d'avvio, le urla del mister, il boato dei tifosi al gol, gli abbracci con i compagni, la maglia sudata, il sorriso di chi vince e la rabbia di chi perde. Fotogrammi di una vita fa, quando non era domenica senza il rito della partita.

«Mi manca la sfida, la tensione della gara, il battibecco con l'avversario, la carica nello spogliatoio... Mi manca tutto del calcio e spero che si riesca presto a rivivere il nostro sport, la nostra passione». Lo dice Simone Patacchiola, difensore del Latte Dolce che come ogni calciatore è ormai in astinenza grave da pallone. Ma per lui in questo periodo di ombre e rimpianti si è comunque accesa una luce importante. In pieno lockdown Simone è diventato papà. A calamitare l'attenzione del difensore, autore di gol importanti benchè il suo ruolo sia quello di negarli agli attaccanti che controlla (anche se in questa stagione era ancora a zero), ora è Chris, il suo primo bimbo.

«Il suo arrivo ha cancellato il brutto di questo periodo, ha portato in famiglia gioia e amore e quando crescerà gli racconterò di questo strano anno e di questa assurda esperienza. Gli dirò quanto sia stato importante il suo arrivo nella nostra vita, gli insegnerò a non arrendersi alle difficoltà e spero di essere per lui un buon papà, come lo è il mio per me». Benvenuto Chris nella famiglia Patacchiola e in quella allargata biancoceleste, con i doverosi e pubblici ringraziamenti del difensore alla moglie e neomamma, «che ha dovuto sopportarmi dentro casa h24, con i miei allenamenti tra quattro mura secondo il programma dettato dal nostro preparatore». Un leone in gabbia, così immaginiamo un calciatore abituato all'adrenalina del campo. «La mia vita è cambiata e aspetto con impazienza di riprendere quella di sempre, fatta anche di momenti con gli amici, di saluti e di abbracci. Di questo periodo ricorderò la creatività negli allenamenti domestici. Un esempio? Andare in apnea in una bacinella d'acqua per testare la resistenza del fiato». Forse scherza o forse no, quel certa è invece «la consapevolezza di fare parte di un grande gruppo. Ormai il Latte Dolce , è una squadra capace di realizzare vere imprese (vincere a Torre del Greco) e di superare i momenti difficili che ogni stagione presenta». (sa.us.)



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