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Calcio, la serie A ripartirà da quattro recuperi

Calcio, la serie A ripartirà da quattro recuperi

Il calendario slitta, la Coppa Italia potrebbe iniziare già l’11 

30 maggio 2020
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MILANO. La stagione ricomincia dalla coppa Italia e il campionato dai recuperi. Sono i due punti fermi da cui parte la Lega Serie A per cercare di definire ufficialmente lunedì il calendario, con date e orari.

All’unanimità i club hanno deciso di armonizzare subito la classifica completando la venticinquesima giornata, con le quattro partite, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma, spalmate fra sabato 20 e domenica 21 giugno. Da lunedì 22 si programmerà il 27° turno.

Il gioco di incastri potrebbe completarsi se arrivasse una deroga al Dpcm che vieta le competizioni sportive fino al 13 giugno. La Lega, infatti, avrebbe chiesto di disputare le semifinali di coppa Italia il 12 e il 13, un giorno prima rispetto a quanto pattuito due giorni fa con il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che non avrebbe obiezioni di sorta. La finale dell’Olimpico resta invece programmata per il giorno 17.

Dopo il semaforo verde del governo spagnolo, la Liga ha impiegato sei giorni a varare il calendario ufficializzando ieri la data della ripartenza (11 giugno, il 12 settembre comincerà la prossima stagione). La Serie A spera di farlo lunedì. Dopo l’entusiasmo per il via libera, nell’assemblea dei club c’è stata un po’ di confusione sul calendario. L’Inter non gradisce l’idea di dover affrontare cinque gare ravvicinate. E, come Milan e Juventus, nemmeno quella di giocarsi la Coppa Italia nel giro di pochi giorni, subito a ridosso della ripresa del campionato. Alla fine si è deciso di provare ad anticipare di un giorno le due semifinali di coppa, e di ripartire dai recuperi.

Ci sono idee diverse sul primo match. C’è chi spinge per giocare quello di Bergamo, una delle città più colpite dal coronavirus, e chi per Torino-Parma. Sembra invece tramontata l’ipotesi di un anticipo a venerdì 19.

Dopo l’assemblea, si è di nuovo riunito il Consiglio, che ha rinviato il varo del calendario: serviranno confronti non solo con il Governo ma anche con i broadcaster, sia la Rai che trasmette la coppa Italia in chiaro, sia le pay tv Sky e Dazn. C’è stata condivisione praticamente totale sulla bocciatura del “piano B” con playoff e playout. Se l’epidemia bloccherà di nuovo la stagione, è la tesi delle società, bisogna cristallizzare la classifica, senza ricorrere ad altri format. Spetta invece alla Figc definire la finestra del mercato, che dovrebbe aprirsi il primo settembre per chiudersi il 5 ottobre.

«Fa piacere che sia stato accolto l’invito a cominciare dalla Coppa Italia», ha detto il ministro dello Sport, Vinceno Spadafora, annunciando la sua mediazione per arrivare alla trasmissione in chiaro. «E se non si riuscirà, sono pronto a intervenire con un provvedimento». «Ora che il Paese riparte è giustissimo che anche calcio riparta – ha anche ribadito Spadafora –. Nei momenti più difficili, quando c’erano i dati più alti della curva ho pensato di non farcela. Ancora adesso incrocio le dita perché il campionato possa andare avanti fino alla fine come previsto». Di certo meno complesso se il Cts allenterà i termini della quarantena in caso di positività. Chi sta studiando anche format alternativi è la Uefa, per la Champions e l’Europa League League. La finale (o final four) di Champions, inizialmente programmata a Istanbul, potrebbe essere trasferita in Germania. Una decisione è attesa nell’Esecutivo Uefa del 17 giugno.

Il ritorno del calcio giocato dopo la lunga interruzione contribuirà «a risollevare lo spirito del Paese». Ne è convinto il ct dell’Italia, Roberto Mancini, secondo cui la ripresa del campionato rappresenta «un altro segnale di un progressivo ritorno alla normalità». «Penso che non dimenticheremo mai questo periodo, con le sue tragedie e le sue sofferenze, anche io ho perso un amico di infanzia che lavorava come volontario alla Croce Rossa, ma al tempo stesso ritengo che oggi sia arrivato il momento per tornare, con tutte le attenzioni che dobbiamo rispettare, ad una vita normale» spiega Mancini in un lungo intervento pubblicato sulla piattaforma web dell'osservatorio economico e sociale «Riparte l'Italia».

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