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Zola, Ranieri, Allegri, Riva e Albertosi Ci sono tutti alla festa del centenario

Zola, Ranieri, Allegri, Riva e Albertosi Ci sono tutti alla festa del centenario

CAGLIARI. Gli auguri di Gigi Riva e la scherzosa disponibilità a dare una mano a Joao Pedro e Simeone in caso di necessità, sono stati la ciliegina sulla torta della festa del centenario. Ma anche i...

01 giugno 2020
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CAGLIARI. Gli auguri di Gigi Riva e la scherzosa disponibilità a dare una mano a Joao Pedro e Simeone in caso di necessità, sono stati la ciliegina sulla torta della festa del centenario. Ma anche i vecchi compagni di squadra Albertosi e Tomasini- e poi via via tutti i protagonisti degli ultimi cinquant’anni di storia rossoblu- hanno raccontato che cosa è stato e che cosa è il Cagliari. Dando forza a una celebrazione che, bloccata dal coronavirus, ha trovato sfogo sui social.

Un secolo di vita. Con lo scudetto di cinquanta anni fa che è sempre il punto di partenza. Si ricordano vecchi aneddoti. E a volte ne spuntano anche nuovi. «Fu una grande avventura- ha detto Albertosi- dividevo la stanza con Gigi Riva, io mi addormentavo molto prima di lui che era un nottambulo». E poi c’è Tomasini che, infortunato, diede il suo contributo lo stesso. Con un telegramma: «Alla vigilia della decisiva gara di Torino contro la Juventus decisi di mandarlo a Gigi- ha detto- chiedendogli di guidare la squadra alla vittoria anche per me. Mi sentii di farlo, lui un po' si arrabbiò perché gli davo una grande responsabilità, ma sapevo che era perfettamente in grado di trascinarci». Poi gli attaccanti del dopo Riva. Che comunque hanno fatto in tempo a giocare con Rombo di tuono: Gigi Piras e Pietro Paolo Virdis. «Parlavamo in sardo- ha rivelato l'ex Juve- lui cagliaritano e io nuorese, una bella arma contro i marcatori che ci capivano poco». Un salto nel tempo per arrivare alla fine degli anni Ottanta e ai primi Novanta con Ranieri e Francescoli. «Ero molto giovane- ha raccontato Ranieri- Cagliari è la mia grande vittoria, la metto davanti a tutte le altre». In Serie A, con Francescoli. «Avevo un infortunio- questa la testimonianza del Principe- e poi c'era bisogno di ambientamento. Mi sarebbe piaciuto giocare la Coppa Uefa, ma il mio ricordo in rossoblù è comunque dolcissimo». Poi gli eroi “europei” a segno con il Malines.: Gianfranco Matteoli e Luis Oliveira.«Quella partita fu qualcosa di magico- ha raccontato Lulù- Segnai per la prima volta in carriera a un grandissimo come Preud'Homme, una marea di sardi che ci spingeva alla vittoria». E poi Gianfranco Zola. «Sono felice di aver fatto due anni ad alti livelli - ha detto Magic Box - c'era grande leggerezza, una squadra piena di talento che stava costruendo un avvenire molto positivo. Penso a Diego e Daniele Conti, ma anche al trio Suazo, Esposito e Langella». Poi l’era Allegri: «Per me Cagliari rappresenta una tappa fondamentale- ha confessato il tecnico – mi venne data fiducia nonostante un inizio con cinque sconfitte, poi piano piano abbiamo costruito una squadra che aveva talento e voglia di dire la sua attraverso il gioco».

Stefano Ambu

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