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Sassari nella A1 femminile piace alle “sorelle” sarde della A2

CAGLIARI. «Ci vorrà del tempo. E intanto ci sarà da capire come reagirà tutto il sistema». Il nuovo progetto della Dinamo Sassari che sbarca nella serie A1 femminile ha bisogno di sedimentare per...

29 giugno 2020
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CAGLIARI. «Ci vorrà del tempo. E intanto ci sarà da capire come reagirà tutto il sistema». Il nuovo progetto della Dinamo Sassari che sbarca nella serie A1 femminile ha bisogno di sedimentare per poter essere oggetto di valutazione da parte dei tre presidenti sardi in sella alla A2.

«Dico subito che non ci vedo nulla di così clamoroso - l'analisi di Mauro Mannoni, responsabile del settore basket del Cus Cagliari -. Solo l'anno passato una situazione simile si era realizzata col titolo di Bologna. E aggiungo: in periodo di pieno Covid si era discusso tra i vertici federali di dare alle società la possibilità di un riposizionamento libero, a chi ne aveva mezzi e desiderio. E allora dico, perché non dare questa possibilità alla Dinamo Sassari, che per conti, gestione, oculatezza e organizzazione rappresenta un'autentica eccellenza nazionale?».

Meno argomenti, invece, sul merito sportivo, in questi giorni al centro del dibattito social. «Non intendo addentrarmi su questi temi - spiega Mannoni - se questa partecipazione farà bene al movimento lo scopriremo solo tra qualche anno. Intanto potrebbe essere per tutti un valido stimolo per provare a fare il salto anche nel Cagliaritano, dando così vita a un emozionante e atteso derby regionale». Di poche parole Paolo Pellegrini, presidente della Virtus Cagliari. «Penso sia tutto molto positivo per tutti - dice il numero uno del sodalizio di via Pessagno - l'importante è che non ci porti via un euro, altrimenti siamo rovinati». La chiosa è quella dell’avvocato Marco Mura, presidente della Techfind San Salvatore Selargius, che esordisce con un pizzico di vanità. «I rumors parlano di Restivo coach e Arioli, Pertile e Gagliano come giocatrici. Significa che non ci avevamo visto così male l'anno passato inserendoli nel nostro roster». E sull'operazione: «Può essere una buona cosa ma non condivido lo strumento - l'analisi del presidente selargino - certamente ci creerà qualche problema nella costruzione delle squadre e dal punto di vista economico, soprattutto con realtà come la nostra che vivono di settore giovanile». A Selargius, però, il main sponsor sembra agire diversamente. «La Tehfind ha addirittura aumentato la sponsorizzazione per il 2020-2021. Un mix tra bontà del nostro lavoro e sensibilità del brand. Spero che ci permetta di proseguire la nostra crescita».

Mauro Farris

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