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due gare in luglio 

Anche per gli arcieri sardi il letargo è finito

Anche per gli arcieri sardi il letargo è finito

SASSARI. Solo qualche giorno di attesa, poi sarà il momento di tornare in campo per gli arcieri sardi.La Fitarco nazionale infatti, visto il progressivo miglioramento delle condizioni sanitarie dopo...

02 luglio 2020
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SASSARI. Solo qualche giorno di attesa, poi sarà il momento di tornare in campo per gli arcieri sardi.

La Fitarco nazionale infatti, visto il progressivo miglioramento delle condizioni sanitarie dopo lo stop agonistico dovuto all’emergenza coronavirus, ha dato incarico ai comitati regionali di predisporre la disputa di alcune gare sperimentali a partire dal mese di luglio, in modo da poter verificare le criticità che possano emergere dal loro svolgimento, e operare le necessarie modifiche nel caso si possa ripartire con la pianificazione del calendario sportivo.

Il regolamento delle gare si basa sulle attuali prescrizioni sportive e governative in essere, che limitano significativamente la “libertà” organizzativa. In esso vengono approfonditi sia gli aspetti relativi alla sicurezza legata al contenimento del contagio da virus covid 19, sia agli aspetti connessi alle conseguenti e temporanee variazioni regolamentari. Ma nonostante tutte le problematiche a Sardegna ha risposto subito “presente”.

«Abbiamo predisposto due appuntamenti nella nostra isola – dice Pino Spanu, presidente regionale della Fitarco – il primo, relativo alla divisione di tiro alla targa, si svolgerà il 5 luglio a Sassari, nel campo sociale della Arcieri Torres, mentre l’altro è previsto il 19 a San Vero Milis, per quanto riguarda il 3D. A Sassari si tirerà sui bersagli uno alla volta, sempre rispettando la distanza di due metri fra i partecipanti, in modo da poterlo fare senza mascherina, e su un campo medio si possono sistemare almeno 16-17 bersagli. Anche nella gara 3D si tirerà uno alla volta, e poi si recupereranno le frecce a turno».

Appuntamenti che forniranno indicazioni preziose sulle possibilità di riprendere quanto prima un’attività più normale possibile. I veri problemi sorgeranno quando l’inclemenza del tempo costringerà il movimento arcieristico, non solo isolano a tornare al chiuso. «A quel punto ci auguriamo che il progressivo scemare dell’emergenza ci permetta di adottare protocolli sempre meno rigidi – conclude Spanu – magari entro la fine fino dell’anno».

Fabio Fresu

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