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Cagliari stringi i denti, la “Viola” non è sfiorita

di Stefano ambu
Cagliari stringi i denti, la “Viola” non è sfiorita

Rossoblù ancora acciaccati stasera a Firenze, anche Nainggolan non è al top I guai maggiori in difesa, ma lo spirito guerriero del gruppo non si discute

08 luglio 2020
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CAGLIRI. Sette punti in cinque partite nell'era Zenga. Due vittorie, due sconfitte e un pareggio. Ma una media così, per l'Europa, forse non basta. Il Cagliari, per provare a dare logica e senso alle partite che restano, vuole pensare in grande anche con la Fiorentina. E non gli bastano i complimenti per la gara con l'Atalanta: vuole accelerare. È il concetto che il mister aveva espresso anche alla vigilia della sfida di domenica scorsa: giocare per vincere.

Una vita fa, prima del Covid, la gara con la Fiorentina era stata quella della quasi perfezione: un 5-0 alla Sardegna Arena trasformato in 5-2 solo per alcune distrazioni finali. Allora c'era Maran sulla panchina dei rossoblù: la squadra aveva giocato quella partita puntando sul palleggio. E sulle improvvise verticalizzazioni dopo estenuanti e "narcotizzanti" giri palla. Forse quello é stato l'inizio della fine: la settimana dopo il Cagliari non era riuscito a vincere una gara già vinta con il Lecce. E ancora dopo era arrivata la clamorosa rimonta con la Samp con il giocattolo che però sembrava già rotto. Poi il brutto pari col Sassuolo e infine la sconfitta interna con la Lazio seguita da altri tre ko. Ora c'è Zenga. Che dopo la seconda caduta della sua gestione vuole ripartire proprio da Firenze. Con lui meno possesso. E palla che deve scivolare il più in fretta e il più a terra possibile verso Simeone e Joao Pedro.

Voglia di riscatto. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo l'infermeria: alcuni giocatori importanti come Ceppitelli e Pellegrini sono ancora lì dentro alle prese con gli strascichi di Bologna. Qualcuno, in pratica il resto della difesa, ne è appena uscito: il terzetto che oggi giocherá al Franchi è formato dai convalescenti Walukiewicz, Pisacane e Klavan. Se la dovranno vedere con Chiesa e Vlahovic, due che, anche se quest'anno non hanno fatto gol a raffica, hanno sempre in canna la partita delle meraviglie. Con la squalifica di Carboni, il primo e unico cambio naturale è il Primavera Boccia, 2001, ancora in attesa dell'esordio. Altrimenti c'è Lykogiannis che però è già prenotato per la corsia sinistra visto che manca Pellegrini.

Incognita Nainggolan: dovrebbe giocare. Ma per quanto tempo? Non è al meglio, questo si sa. E con Zenga domenica aveva concordato 50-60 minuti di partita. Probabile che la storia si ripeta. Dietro di lui sempre il doppio mediano Nandez-Rog. Con la possibilità di spostare più avanti l'ex Napoli nell'ultima mezz'ora come successo contro l'Atalanta. Mattiello e Lykogiannis dovrebbero essere i due laterali con Ionita primo cambio per dare magari più spinta in caso di bisogno. Davanti l'ex Simeone, uno che ha segnato 4 gol (piu uno annullato dal Var, il più bello) nelle ultime 5 gare. E che magari a questa gara ci tiene più degli altri visto che le cose a Firenze l'ultimo anno non erano andate benissimo. Nel calcio queste cose contano: senza rancore, ma contano. E Zenga aspetta anche il primo gol su azione di Joao Pedro.

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