La Nuova Sardegna

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Il Cagliari va vicino al colpaccio

di Roberto Muretto
Il Cagliari va vicino al colpaccio

Finisce senza gol con la Fiorentina, annullata una rete a Simeone per questione di millimetri

09 luglio 2020
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Questione di millimetri. Giovanni Simeone avrà faticato a dormire ieri notte. Un altro gol annullato (dopo quello con l’Atalanta), questa volta per un ’inezia. Un gol che forse avrebbe indirizzato la partita con la Fiorentina su un binario diverso. Alla fine il pareggio senza reti è giusto, perchè le due squadre hanno avuto più o meno le stesse occasioni e i due portieri sono stati decisivi in un paio di circostanze. Zenga ha preparato bene la gara, i rossoblù nei due tempi sono subito partiti forte e hanno avuto le opportunità per mettere il match in discesa. Tutto questo nonostante le assenze e le scelte obbligate e giocatori costretti a scendere in campo per forza e che in altre momenti, forse, non sarebbero neppure stati convocati. Forse il sogno Europa va chiuso dentro un cassetto, anche se il Cagliari non si arrenderà fino a quando la matematica dirà che è impossibile concretizzarlo.

Sorpresa. Zenga decide di affidare a Birsa le chiavi del centrocampo. Lo piazza davanti alla difesa insieme a Rog, Nandez e Mattiello gli esterni del centrocampo a 4. Nainggolan è in campo dall’inizio, galleggia tra le linee con Joao Pedro, pronti a innescare Simeone, l’ex di turno. La Viola risponde col tridente che prevede Chiesa e Ribery sulle fasce, Vlahovic punta centrale.

Partenza sprint. Il Cagliari comincia con personalità. Gestisce bene il possesso palla, Nainggolan e Rog attaccano intelligentemente gli spazi, mettendo in apprensione la difesa viola che sbanda in più occasioni. Simeone va in gol ma è in fuorigioco millimetrico che non sfugge al Var. I rossoblù hanno il pallino del gioco ma il caldo si fa sentire e col passare dei minuti la squadra di casa alza il baricentro. Ribery è una spina nel fianco e ogni volta che gioca la palla può creare un pericolo.

Fatica. La squadra di Zenga accusa un po’ la stanchezza avendo inziato a spron battuto e un pressing altissimo. Il calo favorisce la Viola che guadagna metri e due volte va vicinissima al vantaggio con Duncan (palo) e Ribery (Cragno si esibisce in un intervento non facile). I ritmi ora sono più bassi. Si ha la sensazione che solo una giocata possa sbloccare il risultato.

Stesso clichè. Il Cagliari riparte come aveva fatto nel primo tempo. I rossoblù spingono sull’acceleratore e sembrano poter passare da un momento all’altro. Gli inserimenti di Nandez fanno ammattire la difesa della Fiorentina (nell’intervallo uno spento Chiesa resta negli spogliatoi, dentro Ghezzal)che va in chiara difficoltà. È proprio Nandez ad avere sui piedi il pallone giusto ma il tiro dell’uruguaiano è respinto da Dragowski alla disperata. La squadra di Iachini barcolla, il Cagliari ci prova ancora con Nandez e Simeone ma la palla non vuole sentirne di varcare la linea bianca. Il furore dei Quattro Mori si placa e la Fiorentina conquista metri sul campo, rendendosi pericolosa con Kouamè che prende il posto di uno sfinito Ribery (gran partita quella del francese). Zenga manda in campo Ragatzu e Ionita. Il primo dà vivacità alla manovra rossoblù diventata troppo prevedibile. Nainggolan perde lucidità, sbaglia qualche passaggio di troppo (non è da lui) e le ripartenze diventano sempre più sporadiche. Il finale è sofferto, con qualche brivido. Alla fine arriva un pareggio che forse un po’ di amaro in bocca lo lascia. Quel gol di Simeone, avanti di uno-due millimetri, è difficile da metabolizzare. Ma Zenga riceve segnali positivi da una squadra che pur nelle difficoltà sta rispondendo alla grande sul campo.



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