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Mancosu, Deiola e Vigorito: un tris di sardi di casa in Puglia

Mancosu, Deiola e Vigorito: un tris di sardi di casa in Puglia

CAGLIARI. È il capitano del Lecce. Il beniamino della tifoseria. Ma è sardo. Per Marco Mancosu, nato a Cagliari (ad agosto compirà 32 anni), quella di oggi non sarà una partita come tutte le altre E...

12 luglio 2020
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CAGLIARI. È il capitano del Lecce. Il beniamino della tifoseria. Ma è sardo. Per Marco Mancosu, nato a Cagliari (ad agosto compirà 32 anni), quella di oggi non sarà una partita come tutte le altre E non lo sarà nemmeno per Deiola e Vigorito, sardi anche loro, così come per Farias, che sardo non è, ma con la maglia rossoblù ha scritto pagine importanti. Il club giallorosso, se ottiene la salvezza, ha l’obbligo di riscatto del brasiliano. Mancosu è dal 2016 in Puglia. In questa stagione ha segnato 11 gol (8 rigori), ed è il bomber delle squadra allenata da Liverani. Col Lecce ha timbrato complessivamente 127 presenze,, realizzando 37 reti, risultando nella scorsa stagione decisivo per il ritorno in serie A.

«C'era bisogno della scintilla e con la Lazio l'abbiamo trovata - ha detto ieri Liverani -. L'infermeria in casa giallorossa, dopo giorni di affollamento, comincia a svuotarsi, con i soli Lapadula, Rossettini e Meccariello non convocati per la trasferta in terra sarda. Liverani ritrova il greco Tachtsidis dopo lo stop per squalifica. Anche Deiola e Majer, dopo la breve apparizione di martedì scorso, sono pienamente recuperati: «Deiola sta facendo qualcosa di veramente speciale, ma non credo che ora abbia i novanta minuti nelle gambe - ammette Liverani -. Le insidie per la gara di oggi sono tante. Loro sono stati la vera sorpresa del campionato nel girone d'andata - afferma Liverani -. Dispongono di un mix di giocatori importanti e giovani, oltre al fatto che Zenga fa giocare bene le sue squadre: per noi sarà necessario fare una prestazione eccezionale». Fondamentale l'aspetto motivazionale ed emotivo, con i tanti ex sul fronte giallorosso «Sono ragazzi molto legati alla propria terra, e per loro non può essere una partita come le altre». (r.m.)

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