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Dinamo pronta a partire ma la stagione è in bilico

di Andrea Sini
Dinamo pronta a partire ma la stagione è in bilico

Ultimi giorni di vacanza per i biancoblù, che in settimana iniziano il raduno Il protocollo stilato dalla Fip prevede allenamenti di gruppo senza mascherine

20 luglio 2020
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SASSARI. Le vacanze stanno per finire. Questa, al momento, è l’unica certezza in possesso della Dinamo e del basket italiano, che osserva il calcio professionistico scendere in campo a porte chiuse negli ultimi scampoli della stagione 2019-’20 e inizia a porsi qualche interrogativo sul proprio futuro.

Dinamo in moto. Questa settimana i giocatori biancoblù inizieranno ad arrivare alla spicciolata a Sassari, dove a partire da giovedì sono stati programmati i controlli e le visite mediche di routine: a questi, in ottemperanza al protocollo della Fip, verranno aggiunti i test sierologici e il tampone per scongiurare la presenza di soggetti positivi al Covid-19. Scontata la presenza sin dall’inizio dell’intero staff e dei giocatori italiani (Marco Spissu, Stefano Gentile e Jack Devecchi sono già in Sardegna), mentre la situazione potrebbe essere più complicata per gli stranieri, in particolare gli americani e Vasa Pusica, dato che i confini con la Serbia sono al momento chiusi. Da domenica prossima, ad ogni modo, la comitiva sassarese si trasferirà ad Aritzo per una prima settimana di ritiro, per proseguire poi al Geovillage di Olbia.

Si lavora in gruppo. Si è accennato al protocollo federale relativo agli allenamenti: il testo, inviato al governo a inizio luglio, due giorni fa è stato reso pubblico dalla stessa Federbasket. Nelle 12 pagine del documento, compilato sulla base delle linee guida espresse nel decreto del 17 maggio, vengono spiegate nel dettaglio le procedure da seguire. Oltre alle scontate procedure di sanificazione dei luoghi di allenamento (palestra o campo) e agli screening medici per atleti e staff, viene specificato che tutte le persone presenti dovranno indossare le mascherine: gli atleti potranno rimuoverle soltanto durante la seduta d’allenamento. Il distanziamento, ovviamente impossibile nel momento in cui si gioca a basket, è comunque previsto negli spogliatoi (2 metri, 4 nelle docce), con eventuale scaglionamento degli ingressi nel caso in cui gli spazi a disposizione non consentano di mantenere le distanze. In caso di positività di uno dei componenti del team, tutti gli altri verranno sottoposti a nuovi controlli e in caso di negatività potranno proseguire gli allenamenti.

I dubbi. La Dinamo è una delle prime società a mettersi in moto, ma dai primi di agosto i club di serie A saranno tutti più o meno attivi. Il problema continua a riguardare non tanto gli allenamenti, quanto il basket vero: al momento, infatti, non esiste alcuna certezza legata all’avvio della stagione, dato che diverse società – piuttosto che giocare a porte chiuse – stanno spingendo per far slittare il via. Disputare un certo numero di gare a spalti deserti (e botteghini sbarrati), come sta facendo attualmente il calcio, sarebbe un bagno di sangue che quasi nessuno può permettersi. A oggi la data fissata per l’inizio del campionato resta il 27 settembre, ma l’avvio della stagione sarebbe previsto per il 29 agosto, con la Supercoppa italiana.

Il rimpallo. Negli ultimi giorni si è anche assistito a una strana triangolazione tra Lega, Ministero e Fip. Giovedì il presidente della Lega, Umberto Gandini, si è lamentato pubblicamente dell’assenza di indicazioni da parte del governo e dei ministeri della Salute e dello Sport, fondamentali per programmare l’attività, sia per quanto gli allenamenti che per le gare ufficiali, oltre che per l’arrivo in Italia di giocatori stranieri professionisti e per quanto riguarda la presenza o meno di spettatori nei palasport. L’ufficio per lo Sport del ministero ha risposto chiarendo che per il protocollo inviato dalla Fip il 2 luglio, e relativo agli allenamenti, da stilare obbligatoriamente in conformità con le Linee guida del decreto del 17 maggio, non è prevista alcuna approvazione da parte dello stesso ministero. «Richiedono invece esplicita approvazione – prosegue il documento – i protocolli relativi alla ripresa delle competizioni degli sport da contatto e, alla data odierna, non risulta pervenuto alcun testo a riguardo da parte di codesta federazione». La palla ora dunque passerebbe alla Fip, ma è chiaro che il nodo è tutto nella questione spettatori. La sensazione, mentre le squadre si apprestano a iniziare la preparazione, è che questa partita sia destinata a durare ancora parecchio.

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