La Nuova Sardegna

SASSARI. «In questo periodo bisogna vivere alla giornata, come dice il nostro presidente Stefano Sardara», il riferimento di coach Pozzecco in conferenza stampa. E Stefano Sardara spiega cosa intende quando si rivolge così ai suoi, giocatori e staff. «Lo intendo in senso positivo, naturalmente –, dice il numero uno della società biancoblù –, in senso generale e non solo per lo sport. Serve un nuovo modo di interpretare la vita perché il covid non finirà domani mattina ma abbiamo imparato a conoscerlo e a limitarlo, a conviverci. Con la mascherina, con il distanziamento e nello sport con i controlli. Poi se ci sarà un positivo seguiremo il protocollo e basta, come quando capiterà in famiglia. Fa parte del gioco, dovremo farlo responsabilmente, con coraggio e cervello, come dice il nostro consulente, il professor Babudieri».

Si riparte. «Si riparte e vediamo il bicchiere mezzo pieno – prosegue sardara –. Sono cominciate le partite, alcune squadre non sono ancora pronte e ci sta, ma si è rivisto il pubblico e rispetto a qualche mese fa c’è da festeggiare».

Ma niente tifosi al GeoPalace di Olbia. Al PalaSerradimigni, invece? «Siamo sereni, al Geovillage vengono seguiti rigorosamente i protocolli e ieri la società ha ricevuto gli apparecchi per misurare la temperatura. Se non leggessimo quello che accade, quasi non ce ne accorgeremmo, pensando agli acciacchi fisici di stagione, ma è la norma. L’anno scorso abbiamo giocato la finale di Supercoppa senza play e guardia titolari... A Olbia non abbiamo fatto la richiesta per il pubblico, non vogliamo avvantaggiarci rispetto agli avversari, e 200 spettatori sarebbero stati una piccola curva. Per il campionato ci contiamo, e ci prepariamo. Speriamo di poter avere il via libera anche noi per una capienza dal 25 al 50 per cento. Dipende dalla Regione, e dall’evoluzione del covid nei prossimi giorni. Le vacanze sono finite, speriamo che si torni ai numeri precedenti». (mac)