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Mister Di Francesco: «Voglio un Cagliari forte e coraggioso»

di Stefano Ambu
Mister Di Francesco: «Voglio un Cagliari forte e coraggioso»

Doppia seduta ad Assemini in vista dell’esordio col Sassuolo «Mi auguro di vedere al più presto i tifosi sugli spalti»

09 settembre 2020
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CAGLIARI. Cinquantunesimo compleanno a Cagliari per Eusebio Di Francesco con la società che gli ha fatto trovare una torta tra un allenamento e l’altro. Ieri il tecnico ha lavorato ad Assemini con la squadra, per giunta con una doppia seduta, perché fra dieci giorni c’è l’esordio in campionato. La rosa è un cantiere. E certo, con Fazio e con Nainggolan, sarebbe anche un’altra cosa. Ma l’importante, in queste prime settimane, era lavorare sulla mentalità. E su quei tre numeri, 4-3-3, che suonano nuovi.

Meno dodici giorni all'inizio dell'esordio con il Sassuolo. E l'allenatore del Cagliari Eusebio Di Francesco spiega come sarà la sua squadra. «A me piace lavorare dando una forte identità al gruppo, ovviamente dipende anche dalle caratteristiche di giocatori. Sta anche all'allenatore capire come far rendere la squadra al meglio. Sto cercando di dare ai ragazzi degli input importanti: la voglia di essere aggressivi e di avere il coraggio di accettare anche in certe situazioni l'uno contro uno. Punto a trasmettere la voglia di giocare, di palleggiare, di creare situazioni di gioco importanti. Questa è la mentalità. Io sprono i giocatori con idee ed esercitazioni che esasperano determinati concetti, ma che alla lunga sono convinto possano essere utili e possano portare a risultati importanti».

Una nuova sfida. «La mia avventura con il Cagliari - racconta - è iniziata con i primi incontri con il presidente Giulini che sono stati molto importanti per farmi scegliere. Mi è piaciuta la mentalità, la voglia di migliorarsi, la voglia di farmi sentire integrato nel modo di lavorare. E questo mi ha spinto a questa nuova sfida». E ora? "Ci vorrà del tempo - ammette Di Francesco pensando al 100% della squadra - ma mi piace tantissimo la dedizione al lavoro dei giocatori e ho riscontrato una grande disponibilità. L'aspetto che mi piace di più è il contesto in cui lavoro che coinvolge tutti, indice di grande professionalità e organizzazione». Emergenza Covid. «È stato difficile partire perché tra tamponi e altre situazioni abbiamo dovuto rimandare gli allenamenti di gruppo. Allo stesso tempo questa situazione mi ha insegnato a lavorare in un'altra maniera. Ed è stato in qualche modo anche un momento di crescita».

Rapporto con l'isola. «Sono andato al Bastione e mi è piaciuto il panorama, il mare e la bellezza della città - confessa il tecnico - Sto conoscendo i sardi: all'inizio non sono caldissimi ma è quel distacco giusto perché prima bisogna conoscersi. È un aspetto che mi piace tanto. Ai tifosi posso solamente dire che non vedo l'ora di averli negli spalti. Perché anche da avversario ho potuto constatare quanto calore c'è intorno al Cagliari. Mi auguro di vederli al più presto».

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