La Nuova Sardegna

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L’Olbia riparte dal Nespoli

di Paolo Ardovino
L’Olbia riparte dal Nespoli

Serie C, ufficializzati i calendari. E Marino replica al presidente del Teramo

17 settembre 2020
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OLBIA. La stagione comincerà tra dieci giorni esatti, domenica 27 settembre e per l’Olbia è un esordio tra le mura amiche dello stadio Bruno Nespoli. Primo avversario, i toscani del Pontedera. Il termine del campionato è previsto prima di maggio, il 25 aprile. Di nuovo con un match casalingo, contro il Grosseto. La prima trasferta dei bianchi arriva nel secondo turno, contro l’Alessandria. Poi Pro Patria in casa, altro volo per sfidare il Pro Sesto, dunque Livorno in casa, trasferta a Piacenza e nell’isola sbarca la Pro Vercelli. Sfide importanti, dal sapore romantico data la caratura e la storia degli sfidanti: questo recita l’intero mese di ottobre, che metterà subito la squadra del tecnico Max Canzi alla prova contro compagini eterogenee.

C’è chi probabilmente è chiamato a lottare per la promozione e chi, sulla carta, occuperà parte centrale e bassa della classifica. In serata, comunque, è uscita una nota ufficiale del presidente Marino in risposta al patron del Teramo che proprio ieri si era lamentato della costruzione dei gironi parlando di conflitto d’interessi citando l’Olbia, «guardando la latitudine, i sardi dovrebbero disputare il girone C, essendo molto più a sud di Teramo, invece si preferisce favorire un loro inserimento nel girone A, anche se a livello logistico non cambia nulla. Lo dico dopo delle ricerche approfondite», questo il passaggio principale delle sue accuse. «Mi preme ricordare che negli ultimi quattro campionati l'Olbia ha giocato nel girone A e se continuerà a farlo non sarà in virtù di un insinuato privilegio – sostiene Marino – ma in ragione di comprovate esigenze geografiche che, soltanto in parte, riducono l'enorme gap logistico (e di costi) che esiste tra un club sardo e uno continentale. Forse sarà sfuggito, ma l'Olbia è l'unica società di Serie C a dover organizzare la quasi totalità delle proprie trasferte in aereo (raramente, in nave) non beneficiando di alcun contributo di solidarietà dalla Lega o dalla Federazione. Facciamo cambio? Invitiamo per questo il signor Iachini a rivedere le sue "ricerche approfondite" perché, forse per vizio di metodo o per un bug del motore di ricerca utilizzato, non tiene in considerazione che la continuità territoriale da e per la Sardegna è in vigore solo e soltanto sugli aeroporti di Milano e Roma Fiumicino».

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