La Nuova Sardegna

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Gigante e guerriera Dinamo che partenza

di Andrea Sini
Gigante e guerriera Dinamo che partenza

Una vittoria netta, di tecnica e carattere, contro il tostissimo Galatasaray

22 ottobre 2020
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SASSARI. Sa vincere, sa correggere in corsa i propri errori e ora sappiamo che sa anche assorbire i colpi. E, quando è il caso, restituirli ancora più forti. Parte bene l’avventura della Dinamo nella Champions League, con una vittoria per 93-84 sul Galatasaray che potrebbe avere un peso specifico alto anche nella costruzione della chimica di gruppo. Quaranta minuti avanti (a parte lo 0-2 iniziale), un massimo vantaggio di 19 punti toccato nel secondo quarto (38-19) e un primo tempo apparso sin troppo facile hanno fatto da prologo alla “tonnara” della seconda metà di gara. Nella quale, tra falli antisportivi e tecnici dispensati a senso unico dalla terna, i sassaresi hanno trovato nel carattere, nella solidità del gruppo la forza per condurre in porto la vittoria. Protagonista assoluto ancora Marco Spissu, autore di 22 punti, con Tillman in grande crescita e Kruslin fondamentale nelle fasi più calde dell’ultimo quarto.

Sempre avanti. In avvio sembra tutto facile: i turchi fanno centro al primo possesso poi non vedono più il canestro su azione per 4 minuti. La Dinamo dall’altra parte propone un gioco fluido ed è brava ad alternare le giocate sotto per Bilan e gli scarichi oltre l’arco. Bendzius fa centro da fuori e poi vola in transizione per firmare il primo break: 14-8 a 3’25” da fine periodo. Per coach Erdogan è tempo di timeout, per Pozzecco è il momento di buttare dentro Tillman, che entra subito in partita, mentre Pusica firma il +10 (20-10).

In fuga. A fine quarto i sassaresi sono avanti 20-12, poi arriva il gioco da tre punti di Tillman per il 23-12. Il Gala inizia a menare le mani e dopo un po’ di permissivismo viene punito con un fallo antisportivo. Dalla panchina si alza un Treier solido e concentratissimo, Tillman diventa sempre più un fattore a rimbalzo offensivo e il Banco dà un’altra spallatina al match: Spissu infila una tripla dopo l’altra regalando prima il doppiaggio (35-17), poi il +19 alla Dinamo, che a 4’10” da metà gara è volata via sul 38-19. Le rotazioni di Pozzecco non modificano l’intensità della squadra, ma arriva qualche errore di troppo al tiro e il Galatasaray prova a rimettersi in pista con i canestri di Macon. Il divario si riduce ma a metà gara il Banco è avanti 44-30.

Un’altra partita. Al rientro in campo il tema cambia completamente: i turchi difendono con più attenzione e soprattutto giocano meglio in attacco, trovando subito lo scatto del -9 (46-37). I sassaresi reagiscono alla loro maniera, aumentando i giri del motore e volando in contropiede per piazzare un break di 7-0, per il nuovo +16 (53-37). Il Galatasaray però è ormai entrato in partita e assorbe bene la botta: Hamilton e Macon bombardano da fuori confezionando un controbreak di 15-4 e a 4’ dalla terza sirena il tabellone dice 57-52. Nel momento più complicato viene fuori il talento del campione, con Spissu che inventa una clamorosa tripla dall’angolo e poco dopo fa centro per la quinta volta da oltre l’arco. In mezzo c’è anche l’atletismo di Tillman, e a fine periodo il margine è ancora di 10 punti, 65-55.

La tonnara. Pozzecco manda dentro insieme Bilan e Tillman, con l’americano immarcabile ma nervoso: da un suo fallo di reazione nasce un parapiglia, un caos completo e gli arbitri in tilt. Risultato: fallo antisportivo e ancora fallo tecnico per Pozzecco. Tutto insieme, fa 72-65 e Dinamo furibonda. A tirarla fuori dai guai sono ancora Kruslin e Spissu, che con due triple fondamentali per riaccendere il motore: 78-67 e si riparte. Kruslin infila un’altra tripla, poi commette un antisportivo e infine è Burnell a volare sopra il ferro per siglare il +14, 83-69, a 5’ dalla sirena. Non è ancora finita, perché il Galatasaray, oltre trovare le grandi giocate di Motum e Macom, picchia e provoca mentre gli arbitri fanno finta di nulla, ma la tirrìa porta ai sassaresi una valanga di rimbalzi offensivi, che faranno la differenza. L’antipaticissimo (e fortissimo) Motum è l’ultimo ad arrendersi, la Dinamo vola via e non si guarda più indietro, chiudendo sul 93-84.



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