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La promessa del nuoto: «A 4 anni avevo paura dell’acqua»

La promessa del nuoto: «A 4 anni avevo paura dell’acqua»

Anna Conti, 17 anni, di Porto Torres, ha appena conquistato tre record sardi. «Ora penso agli assoluti»

24 novembre 2020
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SASSARI. La mattina le lezioni con la Dad e le interrogazioni, il pomeriggio gli allenamenti in vasca. «Tutti i giorni, due ore e mezza al giorno, dal lunedì al sabato compreso, nella piscina di Porto Torres». Un impegno, quello di Anna Conti, 17 anni, che l’ha portata sabato scorso a conquistare tre record sardi nei 200 e 100 dorso e nei 400 misti nel meeting “Mai mollare” organizzato dalla società di nuoto sassarese Sport Full Time nelle piscine Lu fangazzu.

In un anno tormentato per via del Covid, Anna Conti è riuscita a imporsi come una delle migliori nuotatrici sarde. «Devo ringraziare Ilario Ierace, il mio allenatore, è lui che mi sprona ad andare avanti anche in questi momenti così difficili. E soprattutto i miei genitori, sono loro che mi hanno dato la possibilità di coltivare la mia passione. Come ho fatto a fare tre record? Sono stati una sorpresa anche per me. Quando sono entrata in acqua pensavo solo a vincere, il mio obiettivo era ottenere il pass per i campionati assoluti di Riccione, in programma a dicembre, e ci sono riuscita. Poi sono arrivati anche i record, che dire, sono molto felice».

Anna si è avvicinata al nuoto per vincere la sua paura dell’acqua. «Quando i miei genitori mi portavano al mare urlavo dalla paura». Così la iscrivono in piscina e piano piano Anna si innamora di quella disciplina. «Andavo in piscina per fare terapia, all’epoca non immaginavo che l’acqua sarebbe diventata la mia casa. All’inizio avevo tanta paura, poi dopo è stata solo felicità».

Quanto è dura allenarsi tutti i pomeriggi e non poter stare con le amiche? «Trovo sempre uno spazio per le uscite, e poi in acqua sono felice, non è un sacrificio. Anzi direi che sono molto più fortunata di tanti miei coetanei che in questo periodo non possono allenarsi a causa della pandemia. Io sono una privilegiata, la piscina è la mia oasi di libertà». (g.z.)



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