domenica prossima a VILLAMASSARGIA
Il Carbonia pensa ai tre punti «Ma col Nola non si scherza»
CARBONIA. Domenica prossima il Carbonia, 6 punti con 5 partite, affronterà il Nola, un punto con 5 partite. Se la situazione non cambia si gioca a Villamassargia, per la settima giornata della serie...
30 novembre 2020
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CARBONIA. Domenica prossima il Carbonia, 6 punti con 5 partite, affronterà il Nola, un punto con 5 partite. Se la situazione non cambia si gioca a Villamassargia, per la settima giornata della serie D, girone G.
«Insieme alla nostra - dice il presidente del Carbonia Stefano Canu – la squadra avversaria è la più giovane del campionato, ma non per questo è debole. Anzi. Sul loro campo hanno fermato sul pari il Monterosi, una delle squadre aspiranti al salto di categoria. Noi comunque miriamo al successo per ripartire bene dopo la sosta, anche perché ci aspetta poi un ciclo impegnativo di gare. Il campionato sta entrando nel vivo e dobbiamo mantenere la media punti per la salvezza». Questa sarebbe la seconda partita casalinga che i minerari sono costretti ad affrontare sul campo del Villamassargia a causa della chiusura dello stadio Zoboli da parte del Comune di Carbonia per un contenzioso sulle spese relative alla struttura. «La dirigente del settore - chiarisce Canu, sottolineando di non voler adito a polemiche di nessun tipo - chiede dei soldi per gli affitti e non ci riconosce le spese sostenute per la manutenzione. Chiaro che abbiamo punti di vista differenti. Il sindaco Paola Massidda e l’assessore Valerio Piria, ci avevano promesso che avrebbero riconosciuto questi importi che in precedenza, per il Comune, ammontavano a 24000 euro all’anno e che abbiamo affrontato per tre anni. Ci aspettiamo dunque una decisione politica, se non ci sarà ne prenderemo atto e ci attrezzeremo per garantire alla squadra e al settore giovanile le strutture idonee al proseguimento dei rispettivi campionati. Ci occupiamo di sport, di calcio e non di politica quindi vorrei che le mie parole non fossero strumentalizzate in alcun modo. Crediamo di lavorare, e vogliamo continuare a farlo, per lo sviluppo del calcio a Carbonia e nel Sulcis. Non ci interessa entrare in altre questioni». Certo è paradossale che l’unica squadra del Sulcis Iglesiente che disputa un campionato nazionale si trovi a dover chiedere ospitalità in altri stadi della zona facendo migrare anche le squadre giovanili. Un danno notevole pure per le casse della società (anche se ad oggi tutti gli incontri si disputano a porte chiuse) senza dimenticare che lo Zoboli è la più grande struttura della zona.
Carlo Floris
«Insieme alla nostra - dice il presidente del Carbonia Stefano Canu – la squadra avversaria è la più giovane del campionato, ma non per questo è debole. Anzi. Sul loro campo hanno fermato sul pari il Monterosi, una delle squadre aspiranti al salto di categoria. Noi comunque miriamo al successo per ripartire bene dopo la sosta, anche perché ci aspetta poi un ciclo impegnativo di gare. Il campionato sta entrando nel vivo e dobbiamo mantenere la media punti per la salvezza». Questa sarebbe la seconda partita casalinga che i minerari sono costretti ad affrontare sul campo del Villamassargia a causa della chiusura dello stadio Zoboli da parte del Comune di Carbonia per un contenzioso sulle spese relative alla struttura. «La dirigente del settore - chiarisce Canu, sottolineando di non voler adito a polemiche di nessun tipo - chiede dei soldi per gli affitti e non ci riconosce le spese sostenute per la manutenzione. Chiaro che abbiamo punti di vista differenti. Il sindaco Paola Massidda e l’assessore Valerio Piria, ci avevano promesso che avrebbero riconosciuto questi importi che in precedenza, per il Comune, ammontavano a 24000 euro all’anno e che abbiamo affrontato per tre anni. Ci aspettiamo dunque una decisione politica, se non ci sarà ne prenderemo atto e ci attrezzeremo per garantire alla squadra e al settore giovanile le strutture idonee al proseguimento dei rispettivi campionati. Ci occupiamo di sport, di calcio e non di politica quindi vorrei che le mie parole non fossero strumentalizzate in alcun modo. Crediamo di lavorare, e vogliamo continuare a farlo, per lo sviluppo del calcio a Carbonia e nel Sulcis. Non ci interessa entrare in altre questioni». Certo è paradossale che l’unica squadra del Sulcis Iglesiente che disputa un campionato nazionale si trovi a dover chiedere ospitalità in altri stadi della zona facendo migrare anche le squadre giovanili. Un danno notevole pure per le casse della società (anche se ad oggi tutti gli incontri si disputano a porte chiuse) senza dimenticare che lo Zoboli è la più grande struttura della zona.
Carlo Floris