Mannoni lascia Nuoro e vola a Ragusa in serie D
Il centrocampista di Porto Torres: è stata una decisione condivisa con la società Ora vuole rilanciare la sua carriera dopo un infortunio e lo stop per il Covid
14 dicembre 2020
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NUORO. Nella sosta forzata per il Covid la Nuorese si vede sfuggire il centrocampista Francesco Mannoni, che sceglie il Ragusa, nella “D” siciliana. La rescissione dell’accordo nella settimana appena passata: «Io avevo bisogno di giocare – spiega il calciatore, 28 anni, di Porto Torres – cosa che in “D” è ancora possibile, mentre non lo è in Eccellenza. Da qui la decisione, che è comunque maturata in armonia». Aspetto che Mannoni punta a ribadire: «La scelta andava bene sia per me, sia al club verdazzurro, che vista l’incertezza sul quando e come riprenderà la stagione non era nelle condizioni di garantire gli accordi sottoscritti».
Mannoni era arrivato a Nuoro a metà settembre, per garantire qualità e quantità nella parte centrale dello scacchiere di mister Marco Sanna. Però, nella prima dell’Eccellenza, contro il Porto Rotondo, si è infortunato a una caviglia, su pressione di un avversario, a una manciata di minuti dalla fine. Lungo stop e ritorno solo a metà ottobre, sul campo di Guspini, poco prima della sospensione per la pandemia: «L’inizio non è certo quello che immaginavo – continua Mannoni – e così per la Nuorese, costretta a rimanere nelle zone di bassa classifica. La formazione verdazzurra non è stata fortunata. Perché prima è partita con l’handicap delle squalifiche, successivamente ha patito una serie di infortuni».
L’ormai ex verdazzurro, dentro questo percorso a ostacoli, mette dentro gli episodi negativi che hanno segnato le gare contro la Ferrini, persa in casa, e soprattutto a Ossi, dove i verdazzurri erano in vantaggio di due reti a 5 primi dalla fine: «Abbiamo sprecato una vittoria che ci poteva dare un ottimo slancio». Per Mannoni, cresciuto nel vivaio del Cagliari, la Nuorese è arrivata dopo Campobasso, Savona, Torres, Sanremese. Il presente è Ragusa, ma c’è ancora uno sguardo al club lasciato una settimana fa esatta: «Credo che rientrare in corsa per la “D” sarà molto arduo. Da una parte ci sono diversi punti dalla prima (l’Atletico Uri, sopravanza di 16 punti, ndc), dall’altra, il torneo si dice sarà ridotto alla disputa del solo girone di andata. A quel punto – rimarca Mannoni – credo già la matematica precluda ogni possibilità». L’unica cosa che ha diritto di asilo è la speranza, «perché – dice Francesco Mannoni – la palla è rotonda e niente si può escludere a priori». Tutto questo dopo un’esperienza di appena un mese e mezzo in verdazzurro: «Nonostante tutto – conclude il calciatore turritano – lascio dopo un’esperienza umana positiva e in una società di buon livello, che cerca sempre di dare il meglio di sé. Per questo dico che per la promozione al massimo si dovrà aspettare un anno».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Mannoni era arrivato a Nuoro a metà settembre, per garantire qualità e quantità nella parte centrale dello scacchiere di mister Marco Sanna. Però, nella prima dell’Eccellenza, contro il Porto Rotondo, si è infortunato a una caviglia, su pressione di un avversario, a una manciata di minuti dalla fine. Lungo stop e ritorno solo a metà ottobre, sul campo di Guspini, poco prima della sospensione per la pandemia: «L’inizio non è certo quello che immaginavo – continua Mannoni – e così per la Nuorese, costretta a rimanere nelle zone di bassa classifica. La formazione verdazzurra non è stata fortunata. Perché prima è partita con l’handicap delle squalifiche, successivamente ha patito una serie di infortuni».
L’ormai ex verdazzurro, dentro questo percorso a ostacoli, mette dentro gli episodi negativi che hanno segnato le gare contro la Ferrini, persa in casa, e soprattutto a Ossi, dove i verdazzurri erano in vantaggio di due reti a 5 primi dalla fine: «Abbiamo sprecato una vittoria che ci poteva dare un ottimo slancio». Per Mannoni, cresciuto nel vivaio del Cagliari, la Nuorese è arrivata dopo Campobasso, Savona, Torres, Sanremese. Il presente è Ragusa, ma c’è ancora uno sguardo al club lasciato una settimana fa esatta: «Credo che rientrare in corsa per la “D” sarà molto arduo. Da una parte ci sono diversi punti dalla prima (l’Atletico Uri, sopravanza di 16 punti, ndc), dall’altra, il torneo si dice sarà ridotto alla disputa del solo girone di andata. A quel punto – rimarca Mannoni – credo già la matematica precluda ogni possibilità». L’unica cosa che ha diritto di asilo è la speranza, «perché – dice Francesco Mannoni – la palla è rotonda e niente si può escludere a priori». Tutto questo dopo un’esperienza di appena un mese e mezzo in verdazzurro: «Nonostante tutto – conclude il calciatore turritano – lascio dopo un’esperienza umana positiva e in una società di buon livello, che cerca sempre di dare il meglio di sé. Per questo dico che per la promozione al massimo si dovrà aspettare un anno».
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