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Il Cagliari rompe l’incantesimo

di Roberto Muretto
Il Cagliari rompe l’incantesimo

I rossoblù vincono a Crotone dopo un lunghissimo digiuno. A segno Pavoletti e Joao Pedro

01 marzo 2021
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Senza gol per 341’, poi una doppietta nell’arco di 4’. Il Cagliari rompe l’incantesimo dopo due mesi e mezzo di amarezze. Lo fa forse nella partita più delicata della stagione, quella col Crotone, liberandosi dei fantasmi che spesso hanno condizionato le prestazioni dei rossoblù. Tre punti di platino per mantenere accesa la speranza, per ripartire e ridare entusiasmo a un gruppo col morale a pezzi. Leonardo Semplici ha cominciato bene la sua avventura sulla panchina dei Quattro Mori. Lo ha fatto senza mettere in atto grandi rivoluzioni, facendo semplicemente piccoli ritocchi ma soprattutto lavorando sulla testa dei giocatori. La risposta è arrivata immediatamente. La strada verso la salvezza è lunga e complicata ma essere tornati alla vittoria dopo un’eternità è un primo importante passo.

I gol. Sono arrivati nella ripresa che non era cominciata bene, perchè il Crotone stava pericolosamente guadagnando metri. Ma il Cagliari ha reagito e sfruttato di più le corsie così come vuole il nuovo timoniere della barca rossoblù. Lykogiannis ha messo in mezzo all’area una palla invitante e Pavoletti non ha sciupato l’occasione con uno stacco perentorio tra due avversari. Un gol che ha tolto di dosso alla squadra le paure, tanto che sulle ali dell’entusiasmo è arrivato il raddoppio su rigore, trasformato da Joao Pedro. Protagonisti dell’azione Nandez e Pavoletti, rapido ad anticipare in area Magallanes, che nel tentativo di liberare gl i ha rifilato un calcione. Fabbri era a due metri e non ha avuto esitazioni ad indicare il dischetto.

Tattica. Semplici ha schierato la squadra col 3-5-2. Fuori Zappa, corsia di destra restituita a Nandez, Nainggolan nel ruolo di regista, Duncan mezzala sinistra, a supporto di Lykogiannis nella fase di non possesso. Pavoletti (resta un mistero perchè giocasse col contagocce) è stato rimesso al centro dell’attacco e i risultati si sono visti subito. Una disposizione che ha garantito maggiore equilibrio, rimesso i giocatori nella posizione che prediligono, consentito di sviluppare la manovra con più armonia e meno tocchi inutili. Questo si è visto in particolare nel secondo tempo, soprattutto perchè la squadra isolana è andata in campo con l’handicap, cioè con la paura di sbagliare, che si è tolta di dosso solo col trascorrere dei minuti. La qualità è poi venuta fuori una volta sbloccata la partita.

Il Crotone. Il migliore è stato l’ex Ounas, che ha fatto tremare Cragno colpendo un palo dopo una velenosa conclusione da appena dentro l’area. Il franco-algerino ha cominciato benissimo, creando non pochi problemi a Duncan in prima battuta e Rugani in seconda. Ma una volta che gli sono state prese le misure, è stato limitato da una squadra compatta, che ha messo in campo nei momenti difficili uno spirito di sacrificio che sembrava essere stato perso.

Ingenuità. Se un giocatore è ammonito e tira la maglia a un avversario, difficilmente la fa franca. Lykogiannis è caduto nella trappola ed ha rimediato un’espulsione evitabilissima. Il greco, la cui prestazione fino a quel momento era stata sufficiente, ha commesso un errore che ha rischiato di riaprire una partita che sembrava in cassaforte. Il Cagliari, però, non si è scomposto, è rimasto compatto e pur concedendo il pallino del gioco ai calabresi, ha corso un solo pericolo, su palla inattiva. Un segnale importante in vista della gara di mercoledì col Bologna.

Clean sheet. L’altra notizia positiva è non aver subito gol. Raramente è successo ai rossoblù in questa travagliata stagione. La difesa sembra più protetta. Naturalmente sono tutte impressioni che hanno bisogno di conferme nelle prossime gare. Ma subire il meno possibile è la strada per tentare una rimonta per la quale è solo stata messa la prima pietra.

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